Politica
Faccia a faccia Renzi-D'Alema: no a scissioni interne
FIRENZE, 11 APRILE 2013- Il rottamatore e il rottamato a colloquio per più di un'ora. Accade a Firenze, a Palazzo Vecchio, luogo dell'incontro fra D'Alema, vecchio e discusso baluardo della sinistra che fu e Renzi, la cui buona novella era stata un tempo incentrata sul "mandiamo tutti a casa". [MORE]
Due generazioni a confronto per cercare di ricucire le scissioni interne che, al di là di quanto effettivamente si ammette in pubblica piazza, stanno in queste settimane creando non pochi problemi ai quadri dirigenti del Partito Democratico. Bersani in primis, cui si addita un'insensata incapacità a farsi da parte. Dopo lo scambio di battute nella sala Clemente VII, ufficio del sindaco di Firenze, D'Alema ha concesso qualche commento sulla visita ai giornalisti, prima di recarsi alla lezione sulla crisi dei partiti in calendario oggi all'Istituto italiano di scienze umane, Sum. A quanti paventassero l'ipotesi di una rottura interna al Partito, D'Alema ha risposto con decisione che "No, non mi pare che ci sia nel modo più assoluto. È stata una lunga e cordiale conversazione".
Eppure di scontri in passato fra il leader Massimo e Renzi ve ne sono stati eccome. Nella sua foga di abbattere la vetusta classe dirigente, il sindaco avrebbe spedito D'Alema ben volentieri ai giardinetti assieme ai nonni della sua età. Ad oggi però tutto ciò sembra acqua passata e il D'Alema delle 'visite di cortesia' tesse le lodi di una "figura di rilievo del Pd". Come a dimenticare che è stato lo stesso partito a scartare Renzi dalla lista dei grandi elettori chiamati a breve a votare per il nuovo Presidente della Repubblica. Forse che fra i due vi sia una certa reciproca solidarietà da esclusi? Lo scandalo della Serravalle sembra aver messo difatti a repentaglio anche la presenza di D'Alema nella rosa dei papabili al soglio quirinalizio.
Emmanuela Tubelli