Dopo mesi di attenzione mediatica, arriva una proposta concreta per la famiglia che vive nei boschi abruzzesi
La vicenda della cosiddetta famiglia nel bosco, che ha scelto di vivere in modo alternativo nei territori verdi di Palmoli (provincia di Chieti), continua a far discutere. Dopo l’allontanamento dei figli da parte del Tribunale e l’intervento dei servizi sociali, si apre oggi una nuova possibilità: una casa offerta gratuitamente da un ristoratore della zona.
Secondo quanto emerso, Nathan – il padre della famiglia – avrebbe visitato il luogo e si sarebbe dichiarato “affascinato” dalla proposta.
Un casolare rurale senza comfort moderni
Vivere in natura: tra pozzo, bagno a secco e camini in ogni stanza
La struttura si trova nella stessa area verde dove la coppia aveva scelto di stabilirsi con i tre figli. Il casolare ha:
- due ampie stanze
- una cucina rustica
- un pozzo per l’acqua
- un bagno a secco
- spazio esterno per animali
- camini in ogni stanza al posto del riscaldamento
Si tratta di una casa che mantiene uno stile di vita essenziale, simile a quello che la famiglia aveva adottato nel bosco.
La testimonianza del proprietario
Il proprietario dell’immobile, Armando Carusi, ha spiegato che quel casolare rappresenta una parte importante della sua storia familiare:
“È la casa dove sono nato e dove ho vissuto con i miei genitori. Anche noi abbiamo vissuto senza riscaldamenti moderni: in ogni stanza c’era un camino. Non mi sorprende la loro scelta, l’ho vissuta anche io.”
Carusi racconta che, durante la visita, Nathan non sarebbe riuscito a vedere la parte esterna, descritta come la più suggestiva, con una sorgente naturale e spazi incontaminati.
Dalla lana filata a mano agli oggetti antichi: l’interesse del padre
Un dettaglio che ha colpito particolarmente Nathan riguarda gli utensili in legno e la presenza di strumenti tradizionali per lavorare la lana. Secondo il proprietario, il padre sarebbe rimasto colpito dalla possibilità di vivere in modo autonomo e autosufficiente, una scelta in linea con la filosofia familiare.
Una storia tra scelta personale e intervento istituzionale
La proposta arriva in un momento delicato della vicenda.
Nei giorni precedenti:
- il giudice ha disposto l’allontanamento dei bambini
- i genitori hanno dichiarato di essere pronti a collaborare
- il loro avvocato ha comunicato la decisione di rinunciare all’incarico
Il legale ha motivato la scelta citando tensioni e mancate convergenze sulle soluzioni abitative offerte, tra cui anche una proposta del Comune.
Una soluzione definitiva?
Secondo fonti vicine alla coppia, la casa messa a disposizione dal ristoratore potrebbe rappresentare la svolta. Nathan avrebbe già condiviso le immagini della struttura con la moglie Catherine e la famiglia starebbe valutando un trasferimento stabile.
Se accettata, questa soluzione potrebbe:
- consentire il ricongiungimento familiare
- offrire una casa stabile pur mantenendo uno stile di vita sostenibile
- rispondere alle richieste delle istituzioni e dei servizi sociali
Conclusione
La vicenda della famiglia nel bosco resta un caso simbolico tra libertà individuale, tutela dei minori e modelli di vita alternativi. L’offerta del casolare gratuito potrebbe essere il punto di incontro tra mondo moderno e vita rurale, in un equilibrio ancora tutto da costruire.