"Famiglia: verità di carta o verità di vita?", InfoOggi ha incontrato l'autore Don Giuseppe Comi
Interviste Calabria

"Famiglia: verità di carta o verità di vita?", InfoOggi ha incontrato l'autore Don Giuseppe Comi

domenica 21 febbraio, 2016

In occasione della prossima presentazione del libro “Famiglia: verità di carta o verità di vita?”, InfoOggi ha incontrato l’autore Don Giuseppe Comi.

Don Giuseppe vuole dirci in qualche battuta come è strutturato il suo libro?
La struttura è semplice. Esso è senza una rigida architettura. Viene esposta la dottrina di Papa Benedetto XVI sulla famiglia così come essa da Dio, il Creatore dell’uomo ( non solo dei cristiani ), l’ha pensata nel suo disegno eterno; e come Cristo Gesù, il Redentore dell’uomo ( non solo dei cristiani ) l’ha riportata alla sua origine. Il peccato distrugge l’uomo,l’uomo distrugge la famiglia e non solo essa. L’uomo porta nella verità di Dio se stesso, porterà di conseguenza anche la famiglia nella sua verità. La verità è di Dio, non dell’uomo. Oggi l’uomo si è fatto verità di se stesso. È questo il male che lo divora, lo consuma e ne fa di lui un uccisore dello spirito e necessariamente di tutta la vita. Col peccato nulla rimane intatto. La terra soffre e grida; urla il suo dolore.  [MORE]

C’è una data e un luogo per la presentazione del testo? Chi saranno i relatori?
Il giorno è martedì 23 Febbraio 2016. Il luogo è la Chiesa parrocchiale Beato Domenico Lentini, nel rione Aranceto di Catanzaro, a Sud della città. I relatori saranno: Prof. Gaetano di Palma, Decano della sezione San Tommaso della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale; Mons. Costantino Di Bruno, Teologo Assistente Ecclesiastico Centrale del Movimento Apostolico; Prof. Pasquale Giustiniani, Docente presso la Facoltà teologica dell’Italia Meridionale e nell’Istituto Teologico Calabro; S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, che in verità è più che Relatore. Lui viene per ribadire ad ogni ascoltatore qual è la verità di Dio e di Cristo sulla famiglia e prima ancora su ogni uomo. La famiglia è un frutto dell’uomo. L’uomo cristiano non può avere se non una famiglia cristiana. Ne approfitto per ringraziarla, di aver accettato di moderare l’incontro, in qualità di giornalista cattolico.

La famiglia italiana è quindi in pericolo? Cosa incide sul suo sfaldamento?
Non è la famiglia che è in pericolo. È l’uomo che oggi è deragliato, si è incagliato, non riesce più a decollare. È errato pensare alla famiglia, senza prima pensare all’uomo. O tutti ci mettiamo al lavoro per fare l’uomo nuovo, sapendo che Cristo Signore per fare noi uomini nuovi si è consegnato alla morte di Croce e dalla Croce ha versato il suo Spirito per la nostra rigenerazione; oppure lavoreremo invano e per nulla consumeremo le nostre energie. Dire l’uomo è una cosa. Fare l’uomo è un’altra. Nessun uomo potrà fare l’uomo vero, né tantomeno farsi uomo vero. Chi può fare l’uomo vero, nuovo, che farà cose nuove è lo Spirito Santo. Non però quello Spirito che vola sulle nube del cielo, ma lo Spirito Santo che dona la Chiesa. La Chiesa dona lo Spirito della verità che fa l’uomo vero, lo dona come Cristo Gesù, alitandolo dal suo cuore, dalla sua Parola che è Parola di Cristo Signore.

Quali sono i riferimenti ecclesiali che hanno ispirato il suo lavoro?
Come ho accennato nella prima domanda: la dottrina del Papa Emerito Benedetto XVI.

Come mai questa società vuole smantellare la famiglia naturale? Con l’adozione concessa a coppie dello stesso sesso, non si apre una direzione che annulla la specificità dell’essere maschio e femmina?
R. Lei hai visto un tornado? Dove esso passa distrugge, crea danni a volte irreparabili. Oggi l’uomo è questo tornado di peccato e di falsità. Le sue scelte sono il frutto del suo cuore. Avendo scelto di cancellare Dio, Cristo Gesù, lo Spirito Santo, la Chiesa, che sono la radice, il fondamento, il terreno della sua vera vita, si è trasformato in questo tornado di distruzione e di morte. Oserei dire che ancora non si è visto proprio nulla. Avendo deciso di farsi schiavo del Maligno, uscendo dal servizio santo e liberante di Gesù Signore, nulla resterà di puro, di vero, di giusto, di santo. Sull’umanità si sta abbattendo il diluvio della falsità. La falsità, frutto dell’idolatria, produce immoralità. L’immoralità semina stragi spirituali e materiali insieme. Provi Lei, caro Professore, a indicare alla nostra società una sola norma morale – dico una sola norma morale. Tutti la dichiareranno persona omofoba e reo di morte. Provi a dire che la castità è sia per gli etero, che per gli omosessuali. La inchioderanno sul legno della gogna. Provi a dire che l’adulterio è la violazione più grave tra tutti i peccati legati al sesso. Dovrebbe rifugiarsi in un deserto e neanche lì vi sarebbe posto per lei. Manderebbero contro di lei un drone per toglierla di mezzo.

Dopo queste espressioni molto forti che fanno molto riflettere, vuole dirci in una battuta quale segnale intende inviare alla collettività Mons. Costantino Di Bruno, con la sua prefazione?
Penso che Mons. Di Bruno abbia voluto indicare a me ed ai lettori, come il disbrigo delle “carte”, anche per un matrimonio, siano sempre al centro dell’attenzione di ognuno, da essere sempre tutte perfette, tralasciando magari il motivo principale di quanto si sta realizzando. Ma le carte non costruiscono la vita. La vita è fatta dalla persona. Dare una carta è facile. Difficile è dare Cristo, lo Spirito Santo, la Chiesa. Sono loro la salvezza del mondo. Una famiglia, come dice il titolo, deve essere una verità di vita e non di carta.

Nella prefazione parla del progetto originario di Dio sull’uomo. Puoi segnalarci i passaggi fondamentali?
Il progetto è semplice: nel Giardino dell’Eden Dio vive un uomo che è ontologicamente solo. Mentre tutto il giardino, piante e animali, ognuno era a suo modo creatore di vita, l’uomo era senza alcuna possibilità di poter dare la sua vita. Ma Dio è il Dio della vita. Lui è in sé vita eterna, comunione eterna di vita. Effusione eterna di dono. Vide il vuoto dell’uomo e volle colmarlo. Gli crea la donna. Gliela crea dalla sua stessa vita. Dio trae la vita dall’uomo, dona all’uomo la vita tratta, perché insieme fossero i continuatori di quanto Lui aveva fatto. L’uno e l’altra sono ordinati al dono della vita. Ha notato oggi cosa sta avvenendo: l’uomo e la donna hanno deciso di vivere una relazione puramente di egoismo. Si stanno negando al dono della vita. Spesso la stessa vita che viene concepita, per lo stesso egoismo, viene stolta dal grembo della madre, in nome di un diritto di vita e di morte che la donna e l’uomo si sono assunti. Si ricordi dell’immagine del tornado. Su questa chiusura egoistica non si dice parola. Appartiene al diritto già consolidato e acquisito. Caro Professore, siamo messi male!

Se dovesse inviare un messaggio ai giovani che in questi giorni sono bombardati dai media da modelli alternativi alla famiglia naturale, cosa si sentirebbe dire?
Li inviterei a legarsi al progetto di Cristo Gesù. Il Crocifisso per amore, morto al posto nostro, il Risorto per rivestirci domani della sua stessa gloria, è il solo che ha Parole di vita eterna. Cristo va proposto, non imposto. Cristo si sceglie. In Cristo è la vita. Nessun altro ha parole di vita eterna. A tutti noi la scelta della vita o della morte. Il tornado viene, si abbatte, chi si rifugia nella Parola di Gesù si salva. Tutti gli altri saranno travolti. Vita e morte sono dinanzi a noi. Dove vogliamo stendiamo la mano. L’inganno è nel dire agli uomini che la morte scelta domani produrrà un frutto di vita. Questo è l’inganno ed è la menzogna degli uomini. Io ringrazio il Signore di avermi fatto nascere in una famiglia cristiana e poi di aver messo sulla mia strada il Movimento Apostolico. In esso la mia fede si è formata e ora grazia Cristo Gesù che mi ha chiamato, sono anche parroco per aiutare molti altri giovani – quanti lo vorranno – a trovare quel Signore che solo salva, solo redime, solo dona all’uomo se stesso e lo conduce di vita in vita.
Grazie e auguri per la sua missione.

Egidio Chiarella


Autore
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