Fede e doni dello Spirito
Parola e Fede

Fede e doni dello Spirito

mercoledì 20 giugno, 2012

Oggi risponde alle vostre domande il sacerdote Domenico Concolino, Cappellano dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

D. Una persona che non è maggiorenne può cresimare o battezzare qualcuno? Giorgio da Lucca

R. Caro Giorgio,
Se tu mi chiedi, come mi pare di capire dalla tua domanda, se una persona non ancora maggiorenne può assumere l’ufficio di Padrino o Madrina nel sacramento della confermazione o del Battesimo ti rispondo che tale ufficio o responsabilità non dipende dall’età ma dal fatto che lui stesso (padrino/madrina) ha ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo - Cresima - Eucarestia) e perciò, con l’aiuto della grazia dello Spirito Santo, può “come un padre” e “come una madre” sostenere, con l’esempio e la parola, il cammino di colui che vuole diventare cristiano vero.

La Chiesa chiede che accanto ad ogni credente ci sia sempre un padrino, o una madrina, perché sa bene che la vita di fede si trasmette da persona a persona, da credente a credente, da cuore a cuore. Fare, leggere qualcosa, o studiare interamente la Bibbia, recitare una preghiera, è solo un aspetto di una verità più grande. Per avere il senso di Dio, bisogna che la pratica di fede sia visibile e raggiungibile in una persona. Ecco allora la grande responsabilità che il padrino assume davanti a Dio: introdurre gradualmente e far permanere, per quanto dipende da lui, nella fede, colui che si è affidato a lui. Questa è vera responsabilità di salvezza. Per tale motivo il padrino stesso deve essere un vero discepolo del Signore.[MORE]

D. La vita quotidiana non permette di seguire i comandamenti, i sacramenti. Come può oggi una persona vivere tutto questo essendo che il mondo lo soffoca? Attendo un a vostra gentile risposta. Luigi da Bologna

R. Caro Luigi,
Il Signore non vuole una pratica religiosa, ma cerca un cuore che lo ama ed osserva la sua giustizia. In fondo di due cose ha bisogno l’uomo per andare avanti: sapere cosa vuole il signore da lui - ecco i comandamenti - e avere la forza di praticare la giustizia - ecco la grazia sacramentale.
I sacramenti, infatti, altro non sono che il dono efficace della grazia divina che ci permette di rimanere fedeli a Dio nell’amore e nella verità. Sono la sua forza potente che vince il male in noi e intorno a noi. Sono Dio stesso che ci ricostruisce interiormente fino a santificarci.
Un piccolo suggerimento: la fede non va vissuta in modo isolato, per conto proprio, ma insieme ad una comunità che crede. Ti consiglio di trovarti un buon sacerdote che ti possa illuminare e guidare nei momenti difficili. Vedrai che il mondo non ti soffocherà più e potrai, nonostante tutto, camminare con più serenità.


D. Rev. don Concolino se non erro ho assistito a una sua conferenza a UMG di Catanzaro. Volevo comprendere con più profondità il dono del consiglio e timore del Signore. Alessio da Napoli

R. Caro Alessio,
I doni dello Spirito Santo si trovano menzionati nel capitolo 11 del profeta Isaia, che ti consiglio di leggere con attenzione. I 7 doni dello Spirito Santo ordinariamente ci vengono comunicati attraverso il sacramento della confermazione e sono dati perché la nostra umanità si unisca più profondamente a Gesù e possa, così, compiere le sue stesse azioni. Possa, cioè, amare come amava Gesù, perdonare come lui faceva, servire i fratelli nella verità, come lui ci ha insegnato. In una sola parola: con i doni dello Spirito Santo possiamo essere e agire come vuole il Signore.

Una cosa da ricordare è questa: tutti i 7 doni dello Spirito Santo agiscono nello stato di grazia e nella misura in cui sono ravvivati nella preghiera, soprattutto quella liturgica.

Ora il dono del “Consiglio” bisogna ravvivarlo quando il personale cammino nella Verità è in pericolo. Spesso confusione interiore o tentazione esteriore sembrano soffocarci. Quale strada allora seguire? Come superare la confusione? Quale legami bisogna sciogliere per restare nella Verità? Quali invece bisogna che vengano rafforzati? Il consiglio di Dio va ricercato nella riflessione sulla sua Parola, nella docilità del cuore che cerca con umiltà la buona via.

Il consiglio buono viene sempre da Dio e per questo è necessario chiederlo con fede. Ma il Signore si serve anche di persone come il padre spirituale, i genitori, un anziano, come pure di tutti coloro che vivono nello stato di grazia. Al contrario, egli non si serve di chi fa il male, per questo la scrittura insegna che non bisogna chiedere “luce” ai peccatori o agli stolti. Se vuoi leggi il capitolo 37 del Siracide.

Per quanto riguarda il “Timore del Signore” ti basta sapere due piccole cose: “Principio della sapienza è il timore del Signore” (Sal. 111) e poi, la Chiesa nascente viene descritta dagli Atti degli Apostoli come una Chiesa che camminava “nel timore del Signore” (Atti 9,31). Il timore del Signore non è paura, ma amore perfetto, tanto perfetto e puro che ci fa temere di perdere la sua amicizia e, perciò, ci fa camminare con circospezione, prudenza, accortezza, in tutte le nostre opere e intenzioni. Chi vive nel Timore non sbaglia mai.

Rev. Domenico Concolino
Cappellano UMG


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