Femminicidio a Lettomanoppello: donna uccisa in strada dall’ex marito davanti al nipotino
Tragedia in provincia di Pescara: il sindaco denuncia “una sparatoria all’impazzata in piazza”
Un nuovo femminicidio in Abruzzo scuote la comunità di Lettomanoppello, piccolo comune in provincia di Pescara. Una donna di 60 anni è stata uccisa a colpi di pistola dall’ex marito, un uomo di 69 anni pluripregiudicato, davanti al nipotino di soli 12 anni, rimasto fortunatamente illeso.
La dinamica dell’omicidio
L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio, in pieno centro paese. L’uomo avrebbe esploso diversi colpi all’impazzata, colpendo mortalmente la ex moglie. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della Compagnia di Popoli e il Reparto operativo del Comando provinciale di Pescara, ma ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile.
Dopo il delitto, il 69enne si è allontanato ed è stato rintracciato a Turrivalignani, dove avrebbe sparato altri colpi di pistola all’interno di un bar senza ferire nessuno. È stato poi arrestato e condotto in caserma.
Le parole delle istituzioni locali
Il sindaco di Lettomanoppello, Simone D’Alfonso, insieme all’assessora Luciana Conte, ha commentato con durezza l’accaduto:
“Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità. Non si tratta solo di un femminicidio, ma di un atto folle che ha messo a rischio anche la vita di un bambino. Serve un’indagine approfondita per comprendere come sia stato possibile arrivare a una simile escalation di violenza”.
Un femminicidio che interroga ancora l’Italia
Questo ennesimo caso di violenza di genere ripropone con forza il tema della tutela delle donne, soprattutto nei contesti di separazione e di relazioni concluse. Le istituzioni locali e le associazioni contro la violenza sulle donne chiedono da tempo interventi più incisivi in termini di prevenzione, sostegno e protezione per le vittime.
Presunzione di innocenza
È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.