Festeggiamenti e contestazioni per l'Unità d'Italia

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Roma - Finalmente è arrivato il tanto acclamato 17 marzo, data di numerose polemiche e chiacchiere.

I festeggiamenti sono cominciati con l'arrivo del presidente Giorgio Napolitano al Vittoriano e l'immediata esecuzione dell'Inno di Mameli. Il presidente della Repubblica ha deposto sul secello del milite ignoto una corona d'oro, in memoria dei caduti in guerra.[MORE]

Presenti i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e Ugo De Siervo, presidente della Corte Costituzionale. La rassegna della forze armate è stata capeggiata dal Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, pluricontestato dalla folla giunta per l'occasione.

Contestazioni e fischi anche per il Premier Berlusconi:un coro di cento persone ha urlato "Dimettiti, dimettiti" all'arrivo di Berlusconi al museo della repubblica italiana.

"Viva l'Italia" è stato lo slogan inneggiato ai contestatori della Lega da parte dei sostenitori della festa dell'Unità d'Italia. Replica di Borghezio che ha dichiarato "Sono solo soldi buttati quella per i festeggiamenti. Presto avremo due Italia".

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Scritto da Antonietta Marrazzo

Giornalista di InfoOggi

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