Festival contro festival, è querelle tra Roma e Torino
Cultura e Spettacolo Piemonte

Festival contro festival, è querelle tra Roma e Torino

venerdì 4 maggio, 2012

 TORINO, 4 MAGGIO 2012 - Altro che unità e armonia nazionale. Torino e Roma, la vecchia capitale e quella che ne ha preso il posto, sono a un passo dallo scontro istituzionale. Oggetto del contendere, le date del festival del cinema romano, di cui gli organizzatori proporrebbero uno slittamento ai giorni 8-18 novembre. In quasi sovrapposizione con l'omologa manifestazione torinese, che tradizionalmente ha luogo a fine mese. La possibilità di un cambio di date di questo genere per la kermesse dell'Urbe era già stata paventata a febbraio; ma poi da Gianni Alemanno era arrivata una telefonata riappacificatoria a Piero Fassino, sindaco del capoluogo piemontese, al quale veniva assicurato che nella scelta delle date ci sarebbe stato «rispetto verso le altre manifestazioni».[MORE]

Ora però ci risiamo. La volontà, da parte del direttore Marco Muller, di collocare in quel periodo il festival di Roma sarebbe legata al calendario del cinema statunitense. Per attirare i produttori/distributori d'oltreoceano è infatti necessario stare lontani da altri appuntamenti importanti come Venezia (settembre) e la Berlinale (febbraio), collocandosi al tempo stesso prima della festività del «Thanksgiving» (il quarto giovedì di novembre): dopo di essa, infatti, l'industria statunitense è ormai proiettata verso la cerimonia degli Oscar.

Dai cisalpini, però, la risposta è stata piccata e ben poco conciliante. Fassino ha scritto una lettera ad Alemanno, al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini chiedendo con fermezza il rispetto delle precedenti intese. Stesso atteggiamento dalla Regione Piemonte, il cui presidente Roberto Cota ha parlato di una decisione «completamente insensata, un danno non soltanto per il nostro festival, ma per l'intero mondo del cinema». Insomma, la passione cinefila non conosce divisioni partitiche. La vicenda sembra tutt'altro che chiusa.

Michele Barbero

(immagine da Torino Daily Photo)


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