Russiagate: Flynn confessa e il procuratore Mueller convoca un grand jury
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Russiagate: Flynn confessa e il procuratore Mueller convoca un grand jury

sabato 2 dicembre, 2017

NEW YORK, 02 DICEMBRE - L'ex generale Michael Flynn scelto da Trump come consigliere per la sicurezza nazionale confessa di aver mentito all’Fbi circa i suoi incontri con l'ambasciatore russo e si dice pronto a testimoniare contro Trump nell’ambito dell’inchiesta sul Russiagate.[MORE]

I media americani raccontano che durante la giornata di venerdì, connotata dalla solita routine, sarebbe arrivata la sorpresa: Flynn si sarebbe impegnato a collaborare con il procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller. Pochi giorni fa Donald Trump aveva detto ai suoi più stretti consiglieri che non era preoccupato per l'esito delle indagini.

Ma ora la tensione sale e il timore è che l’inchiesta coinvolga il presidente e la sua famiglia. Il Russiagate rischia di travolgere appieno il tycoon newyorkese, a quasi un anno dal suo insediamento alla Casa Bianca. Michael Flynn avrebbe deciso di patteggiare e davanti al giudice si sarebbe dichiarato colpevole, ammettendo di aver mentito all'Fbi su due incontri intrattenuti con l'ex ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak, nello scorso dicembre.

Ma ciò che più preoccupa la Casa Bianca è che l'ex consigliere per la sicurezza nazionale si sarebbe detto pronto a testimoniare contro il presidente. E stando a quanto trapela da alcune fonti, Flynn avrebbe già spiegato agli investigatori che l'incarico di contattare il diplomatico moscovita arrivò direttamente da alcuni responsabili della squadra di Trump durante il periodo di transizione dalla presidenza Obama a quella del tycoon. Due gli episodi sui quali Flynn avrebbe ammesso di aver mentito all'Fbi.

Durante il primo incontro con il diplomatico russo, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale avrebbe fatto pressioni affinché Mosca aiutasse gli Usa e Israele ad abolire in Consiglio di sicurezza una risoluzione di condanna degli insediamenti in territorio palestinese. Sarebbe stato il premier israeliano Benyamin Netanyahu a chiedere a Trump di promuovere un'azione di lobby presso il Cremlino.

Nella seconda conversazione finita nel mirino del procuratore speciale Robert Mueller, Flynn avrebbe invece discusso con l'ambasciatore russo delle sanzioni americane a Mosca. La dichiarazione di colpevolezza di Flynn ha subito avuto ripercussioni sui mercati, con Wall Street che dopo giorni di picchi è oggi protagonista di un tonfo: ben 300 i punti persi in pochi minuti dal Dow Jones.

Intanto il Wall Street Journal fa sapere che Robert Mueller avrebbe selezionato e convocato un grand jury a Washington, fase processuale paragonabile a quella che in Italia si dispiega davanti al gip, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte interferenze russe nelle elezioni americane del 2016. Trump sarebbe indagato per 'ostruzione alla giustizia', e anche se formalmente il grand jury non può accusare il presidente in carica in quanto l'impeachment può essere deciso solo dal Parlamento americano, l'indagine toccherebbe gli organi vitali della Casa Bianca e dell'amministrazione Trump.

 

Luna Isabella

(foto da ossin.org)


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