Francesca Chirico e l'arrovescio delle cose

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PENTONE 25 GIUGNO- Una bella chiacchierata, tante riflessioni importanti e un libro “Arrovescio” che hanno regalato una serata veramente speciale. “Arrovescio- Il senso delle cose”, questo il titolo dell’incontro promosso dal Comitato civico “L’arco” per presentare il libro omonimo e per riflettere appunto con la sua autrice, Francesca Chirico. [MORE]

A moderare la serata Vincenzo Marino che ha giocato sul senso di arrovescio cogliendo l’invito dell’autrice di dare il giusto verso alle cose così come è un po successo nella storia romanzata dello sciopero al rovescio verificatosi a Badolato. Una chiacchierata appunto in cui tra la Chirico e il moderatore si sono inseriti numerosi interventi dei presenti particolarmente stimolati dalla trama e dagli spunti che il testo fornisce. Arrovescio si è proposto come simbolo della testardaggine e della caparbietà dei calabresi, “che quando vogliono riescono a realizzare i propri sogni” e così invece di piagnucolare – ribadisce la Chirico- si ribellano a colpi di libertà e di dignità.

La forma dialogica dell’incontro ha permesso sia al moderatore che all’autrice di interagire continuamente con gli stimoli provenienti dal pubblico che sono apparsi fin da subito motivanti e partecipi. “Racconto questa storia per recuperare la memoria e per dimostrare di cosa siamo capaci”- ha continuato a sottolineare l’ospite della serata, ribadendo a più riprese che appunto la memoria è l’approdo del suo romanzo. Arrovescio però è anche la metafora di chi vuole lottare, di chi vuole farcela nonostante tutto: “si tratta di una stagione tradita da cui viene fuori la Calabria di oggi che vuole farcela e deve farcela”. L’auspicio di Francesca Chirico è stato allora proprio che la nostra terra non venga più tradita, ma che si vivano altre stagioni di libertà, di rinascita che però siano finalmente compiute, mettendo a fuoco la nostra identità e raccontando agli altri cosa siamo stati e cosa siamo.

Capacità di sognare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di concretizzare e di costruire strade in salite senza paura, questi gli input che sono venuti fuori e che hanno reso l’incontro coinvolgente oltre ogni dire. Il sorriso, il ricordo, le considerazioni dei presenti poi hanno avuto la capacità di emozionare almeno quanto il testo e l’oratoria da “pasionaria” della Chirico: si è creato una miscela di storia, emozione e sogni che ad un certo punto si coglieva bene e che ha dato il senso delle cose! Inevitabile infine l’accenno all’impegno dell’autrice per il portale “stop ndrangheta”, un archivio multimediale nato per parlare in modo libero di ndrangheta e di anti-ndrangheta. Vincenzo Marino poi ha chiuso chiedendo “chi è Francesca Chirico”, che così ha concluso: “mi percepisco come una cronista, vado in giro e poi racconto storie che rispettino la verità e anche le emozioni di chi me li ha consegnate. Sono una cronista prestata alla narrativa.” La cultura, Arrovescio, la Chirico e tutti i presenti hanno partecipato, si sono emozionati, hanno riflettuto: vuoi vedere che le cose si stanno “arrovesciando”!

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Scritto da Vincenzo Marino

Giornalista di InfoOggi

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