Franco Sicari: Mane Nobiscum, Domine, Quoniam Advesperascit

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Mane Nobiscum,Domine,Quoniam Advesperascit  Le tombe del cimitero di Bianco crescono ed ogni anno sono sempre di più perché i morti sono tanti! Solo i cipressi sono sempre gli stessi, alti e frondosi, all'ingresso e sembrano, quasi, far da barriera al vento che spira, da sud,come sempre!

Giro tra le tombe ed i loculi. Tante cappelle, come piccole chiese, per i poveri

morti. Quanti morti e quante Croci!

Tanti, tanti fiori, anche rose di giardino che al mio paese sbocciano sempre!

la tomba del bambino è piena di fiori e di scritti.

Si trova vicino alla cappelletta dei miei genitori che sicuramente sono contenti di una compagnia giovanissima. Certo, con le sua Strilla e grida, romperà il silenzio della morte!

Forse coprirà il russare di mio padre, nei pomeriggi lunghi d'estate!

Il bambino sorride, da cento foto che guardano tutti i visitatori.

Leggo qualche parola dei tanti scritti appesi! Avrei voluto scrivere pure io!

Il tempo, però, era tutto trascorso e mi era rimasto solo poco per cercare

tra le lapidi. La tomba è sempre la stessa, larga, come un tavolo da gioco!

Ai quattro lati 4 figure evanescenti, fluttuanti nel pomeriggio tardi di un

giorno di fine ottobre.

La morte ha sempre in mano una lunga falce ed è vestita di nero.

Come compagno si è scelto un'altra morte, per essere ancora più forte e più

temibile!

Gli altri giocatori, anche se eterei, confusi con le prime ombre della sera, sono loro e come poteva essere altrimenti!

Ridono a crepapelle con dieci carte in mano!

Il Manovale Condello già incomincia a fare mosse con le labbra e con gli occhi

per indicare le carte!

Il Capostazione Misitano fuma.

Fuma , pensa e ride come non aveva mai fatto in vita sua!

Aveva nascosto vicino una croce ben sei mazzi di carte e contava ancora una volta di manipolare a piacimento la partita.

Le notti alla stazione FS di Bianco non erano passate invano ma erano riuscite,

ancora una volta, a sconfiggere la malinconia ed il tedio della vita ed

allontanare la paura della morte!

E poi, che cosa è importato essere morti se la loro anima vive ancora

nei ricordi di un piccolo spazio ed di un breve tempo?

Sulla strada di Emmaus i discepoli, chiusi nella loro Fede, incontrarono Cristo

Risorto e non lo riconobbero!

Cristo camminò accanto....poi la loro Fede vinse.....

"Mane Nobiscum Domine Quoniam Advesperascit"

Franco Sicari

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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