La cantante Gaia Mattiuzzi ha annunciato l'uscita del suo nuovo album Inner Core, pubblicato venerdì 11 novembre dall’etichetta berlinese Aut Records. Anticipato dal singolo The Way of Memories, Inner Core è un album dal respiro europeo, che trascende i generi tradizionali e a cui hanno partecipato importanti musicisti e producer della scena musicale italiana e tedesca.
Inner Core, lo strato più interno del pianeta, il cuore, il nucleo solido, composto principalmente da ferro, un luogo dell’anima che riporta all’essenza, al centro da cui ripartire. È in questa prospettiva intima che Gaia Mattiuzzi trova l’ispirazione per questo nuovo album (il secondo a suo nome), rappresentando appieno il suo personale mondo musicale, attraverso la forma canzone, il jazz, i linguaggicontemporanei, fino alle commistioni elettroniche.
In questo processo creativo, è in alcune liriche di James Joyce, tutte di ispirazione amorosa e contenute nella raccolta Chamber Music, che Gaia trova le parole per dare forma alla musica dell’album; una sorta di metalinguaggio per una voce che, in questo caso, non è solo al servizio della melodia e dei testi, ma diventa anche strumento, pura astrazione sonora, che scava nello spettro timbrico, alla ricerca di nuovi colori, dimensioni e possibilità espressive.
L’album, che si articola in 7 brani originali, ad eccezione della prima traccia che riprende una composizione di Phil Miller e Robert Wyatt, ha attraversato due fasi distinte di lavorazione. La parte acustica, in quartetto, è stata registrata in Italia con Alessandro Lanzoni al pianoforte, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria, e con l’apporto creativo del pianista Alfonso Santimone che in tre brani (Calyx, the Way of Memories e Riding a Photon) ha elaborato la parte elettronica in post-produzione. La seconda fase, invece, si è svolta a Berlino, dove Gaia ha vissuto per diversi anni e dove ha avuto la fortuna di incontrare alcuni musicisti con cui è nato un sodalizio artistico che l’ha spinta ad ampliare la fase di post-produzione del disco. La musica ha preso, così, una direzione del tutto inaspettata: nasce The Last Flower in My Hair, prodotta dal batterista e producer Ludwig Wandinger, con la partecipazione del sassofonista Philipp Gropper e il contributo del pianista Elias Stemeseder; viene ideata la parte elettronica di About the End of Love, insieme al sassofonista Wanja Slavin; infine, per concludere il disco, viene prodotto il brano Winds of May, frutto dell’incontro con Grischa Lichtenberger, uno dei più interessanti producer di musica elettronica dell’attuale panorama europeo.
Prodotto e realizzato durante il biennio 2020/21, tra un lockdown e l’altro, Inner Core è un album che trova la sua identità tra i territori del jazz, delle vocalità classiche e contemporanee, fino all’elettronica. La forma canzone si amplia e si evolve con consapevolezza, trovando nuove trame espressive e nuovi spunti musicali da cui ripartire.