Guerra Gaza, accordo di pace: Trump annuncia intesa storica tra Israele e Hamas

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Accordo storico su Gaza: Trump annuncia la prima fase del piano di pace tra Israele e Hamas

Ostaggi verso la liberazione e ritiro graduale delle truppe israeliane: il Medio Oriente intravede la fine della guerra

Un annuncio che potrebbe cambiare la storia del Medio Oriente. Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sulla prima fase del piano di pace che prevede la sospensione dei combattimenti, il rilascio degli ostaggi ancora in vita e il ritiro progressivo dell’Idf (esercito israeliano) da Gaza. A dare la notizia è stato il presidente americano Donald Trump, protagonista della mediazione internazionale.

La mediazione americana e il ruolo dei Paesi arabi

Trump ha reso pubblico l’accordo sul suo social Truth, dichiarando:

“Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno firmato la prima fase del piano di pace. Ciò significa che gli ostaggi torneranno a casa e Israele ritirerà le sue truppe, primo passo verso una pace duratura”.

Un risultato reso possibile anche grazie all’impegno dei mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno lavorato al fianco degli Stati Uniti per concretizzare l’intesa.

Netanyahu: “Con l’aiuto di Dio riporteremo tutti a casa”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto con soddisfazione l’accordo, convocando subito il Parlamento per l’approvazione formale. “Con l’aiuto di Dio, riporteremo tutti a casa”, ha dichiarato, ringraziando Trump e confermando la disponibilità di Israele a rispettare i primi passi del piano.

Dall’altra parte, Hamas ha affermato che l’intesa segna “la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze israeliane, l’ingresso degli aiuti e lo scambio dei prigionieri”. Allo stesso tempo, ha chiesto a Trump di vigilare affinché Israele rispetti i termini dell’accordo.

Ostaggi liberi entro 72 ore

Secondo fonti della Casa Bianca, il ritiro delle truppe israeliane potrebbe richiedere meno di 24 ore dalla ratifica parlamentare. Successivamente scatteranno 72 ore di tempo per la liberazione degli ostaggi israeliani, prevista per lunedì, anche se non si esclude che alcuni possano essere liberati già nel weekend.

Resta esclusa, per ora, la liberazione di Marwan Barghouti, figura simbolo per Hamas, richiesta con forza dal movimento palestinese ma respinta da Israele.

Le reazioni internazionali: dall’Italia alla Chiesa

La notizia ha avuto un’eco immediata. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato che l’Italia è pronta a sostenere il cessate il fuoco, inviare aiuti umanitari e partecipare alla ricostruzione di Gaza.

Anche il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha commentato positivamente: “La strada verso la pace è lunga, ma gesti come la liberazione degli ostaggi e il ritiro delle truppe danno fiducia per continuare”.

Trump: “Gli Usa garantiranno la pace a Gaza”

Il presidente americano ha ribadito l’impegno diretto degli Stati Uniti:

“Saremo coinvolti nel mantenere Gaza sicura e pacifica. Sono fiducioso che questa sia la via per la pace in Medio Oriente”.

Trump ha inoltre confermato la sua disponibilità ad accettare l’invito di Netanyahu per un discorso alla Knesset, sottolineando la solidità del nuovo legame tra Washington e Tel Aviv.

Un accordo che arriva dopo anni di guerra

Questo storico passo avviene due anni dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, quando Hamas uccise oltre 1.200 persone e prese in ostaggio 251 civili. Da allora, secondo il ministero della Sanità palestinese, i raid israeliani hanno provocato oltre 67.000 morti a Gaza, tra cui più di 20.000 bambini.

Conclusione

L’accordo tra Israele e Hamas rappresenta una svolta storica per Gaza e per tutto il Medio Oriente. La liberazione degli ostaggi e il ritiro delle truppe sono solo i primi passi, ma aprono uno scenario nuovo di dialogo e cooperazione. L’impegno degli Stati Uniti e dei mediatori internazionali sarà cruciale per trasformare questa tregua in una pace duratura.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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