Politica

Giordano: "Schierati e presenti nelle iniziative con il terzo settore"

CATANZARO, 08 FEBBRAIO 2012 - “Bisognerebbe avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità evitando di trovare altri capi espiatori e tale assunto vale ancor di più quando si affrontano problematiche che coinvolgono i settori deboli della società calabrese". Interviene, così, il consigliere regionale di Italia dei valori Giuseppe Giordano sul dibattito apertosi in questi giorni fra il terzo settore e la politica sociale del governo regionale. Non è assolutamente vero - sostiene Giordano - che la carenza dei fondi regionali alle politiche sociali sia riconducibile esclusivamente ai tagli del governo nazionale, come lamenta l’assessore Stillitani, ma, al contrario, lo sfascio che stiamo vivendo è anche collegato alle scelte che la giunta regionale ha imposto con l’attuale bilancio. Ricordo, sottolinea Giordano, come in sede di discussione di bilancio, come gruppo consiliare regionale, avevamo proposto degli emendamenti con i quali chiedevamo, a saldi invariati, di spostare ingenti somme da capitoli di bilancio non strategici, peraltro coperti abbondantemente da fondi comunitari, a settori più importanti come il fondo per la non autosufficienza e il fondo indistinto per le politiche sociali.[MORE]

Ci fu risposto - commenta amaramente l’esponente dipietrista - che, pur riconoscendo l’alto valore sociale degli emendamenti, non era possibile fare delle variazioni e che comunque ci sarebbe stato un impegno in sede di assestamento di bilancio e pensavamo così di rinviare un problema che è destinato ad esplodere nel fragile tessuto sociale calabrese. Le politiche di bilancio non sono neutre ma, individuano scelte di campo e, in questo caso nel bilancio regionale calabrese, non c’è spazio per i poveri e gli emarginati; si è preferito, invece, puntare su interventi che poco hanno a che vedere con i nodi centrali della società calabrese. Per quanto ci riguarda, conclude Giordano, siamo schierati e saremo presenti nelle iniziative che il terzo settore programmerà in futuro per una lotta che ormai è diventata di resistenza.

"Finalmente si terrà in Consiglio regionale un dibattito sulle infrastrutture. Era ora! Una delle regioni del Paese più penalizzata da questo punto di vista infatti è la nostra. Forse è giunto anche il momento, meglio che tardi che mai, di un risveglio dell'attuale Giunta regionale che, Berlusconi premier, non ha mai osato criticare i ritardi e l'assurda sceneggiata che Anas e Governo di tanto in tanto mettono in atto a proposito della Sa/Rc. Finalmente la Giunta regionale potrà spiegarci perchè intende spendere 500 mila euro di fondi comunitari per il Ponte dello Stretto quando ormai è scientifico che il Ponte non si farà nè ora nè mai".

Continua Giordano - è auspicabile che il Consiglio regionale nella sua interezza si pronunci, attraverso un preciso documento, con una presa d'atto del "no" ormai generalizzato sulla mega infrastruttura. Al Mezzogiorno servono strutture ed infrastrutture basilari e investimenti per la difesa idrogeologica. Per la Calabria, vanno completate le infrastrutture varie avviate ed abbandonate e vanno ripristinati i fondi per la viabilità provinciale sottratti dal precedente Governo. Pertanto, è auspicabile inoltre che il Consiglio regionale richieda con forza ed all'unanimità che i fondi destinati al Ponte siano investiti in Calabria, una volta cessata la politica degli spot e compreso che la politica deve risolvere i problemi veri dei cittadini e non quelli di blocchi imprenditoriali nazionali e internazionali che si muovono con altre logiche.