Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO, 14 GENN. 2011 - Ha dovuto attendere cinque anni, tra ricorsi al Prefetto e un contraddittorio dinanzi al Giudice di Catanzaro, per vedere concluso il proprio contenzioso contro il Comune di Roma, che l’aveva multata nel 2006 per una presunta violazione al codice stradale.[MORE]
E’ questa la vicenda di malaburocrazia che ha vissuto una signora di Catanzaro, che nel novembre del 2009 si è vista recapitare una cartella esattoriale dalla Equitalia che le intimava di pagare una violazione al Codice della Strada. La signora di Catanzaro, particolare di non poco conto, aveva però regolarmente proposto ricorso al Prefetto di Roma, già tre anni prima, vincendo le sue ragioni sia per la multa e sia per la sanzione accessoria della mancata comunicazione dei dati del conducente. Nonostante ciò, il Comune di Roma aveva autorizzato l’Equitalia a recapitare alla malcapitata signora catanzarese la cartella esattoriale per una cifra maggiorata.
Così il Giudice di Pace di Catanzaro, Dott. Francesco Lecce, si è pronunciato in questi giorni a favore della cittadina catanzarese, assistita dall’avvocato Rossana Greco del Foro di Catanzaro, condannando nuovamente il Comune di Roma ed Equitalia, responsabili di aver preteso un pagamento che non potevano chiedere.
“Non abbiamo subito questa vessazione – commenta l’avvocato Rossana Greco – e per questo abbiamo agito per difendere le nostre ragioni, affinché questa burocrazia così poco al servizio del cittadino fosse condannata a risarcire la mia assistita. Tutto ciò a causa di un “assurdo” sistema burocratico che procede automaticamente nei confronti del cittadino, totalmente ignaro di quello che accade”.