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Grecia: governo vota il nuovo piano riforme. Fmi potrebbe rifiutare adesione al piano di salvataggio

 ATENE, 15 LUGLIO 2015 – Continua ad essere difficile la situazione in Grecia. Il premier Tsipras oggi dovrà portare in parlamento il pacchetto di riforme approvato all’Eurosummit, e dovrà anche cercare di convincere il governo a votarlo nonostante le varie spaccature, anche all’interno del suo partito. “Quello raggiunto all'Eurosummit dopo 17 ore di negoziati è stato un accordo difficile, ma, a differenza di quello proposto il 25 giugno, non porta ad un'impasse e può fare uscire la Grecia dalla crisi”.

Tuttavia questa non sembra essere l’unica difficoltà all’orizzonte per la Grecia. Il Fondo monetario internazionale ha infatti comunicato che probabilmente non aderirà al nuovo piano di salvataggio della Grecia. L'Fmi ha inviato un memo di tre pagine alle autorità della Ue, in cui parla di un debito greco alle stelle e che sale troppo velocemente, nonché di obiettivi sul fronte dell'avanzo primario che Atene non potrà mai raggiungere.

Nel memo è anche spiegato che le recenti turbolenze nell'economia greca porteranno il debito di Atene a sfiorare il 200% sul pil nell'arco dei prossimi due anni, mentre all'inizio della crisi dell'Eurozona era al 127%. "Il drammatico deterioramento della sostenibilità del debito rende necessario un alleggerimento del debito su una scala che va molto oltre quanto è stato finora previsto", si legge nel nuovo studio.[MORE]

Secondo l'Fmi solo grazie a un vastissimo piano di aiuti, molto più ampio di quello proposto dall'Europa, il debito greco potrebbe scendere a livelli più sostenibili che permetterebbero ad Atene di tornare a finanziarsi sui mercati. Dunque “attraverso misure - si legge - che vanno ben oltre quelle che l'Europa finora si è detta disponibile a considerare”.

È proprio nel regolamento del Fondo il non poter partecipare a salvataggi di Paesi il cui debito è giudicato insostenibile e senza alcuna prospettiva di tornare sul mercato. In passato questa regola è stata violata, ma questa volta sembrerebbe che il Fondo intenda rispettarla. Il Fondo in ultima analisi suggerisce quindi all'Europa diverse opzioni, tra cui una proroga eccezionale del piano di ripagamento dei debiti di Atene con un “periodo di grazia” di altri 30 anni sull'intero stock del debito greco, o in alternativa, i creditori dell'eurozona dovrebbero garantire trasferimenti annuali sul bilancio della Grecia o ancora prevedere un profondo taglio del debito.

(foto dal sito www.europaquotidiano.it)

Michela Franzone