Greta Thunberg arrestata a Londra durante una protesta pro-Palestina

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L’attivista svedese arrestata durante una manifestazione a sostegno di Palestine Action: il contesto, le accuse e le reazioni

Greta Thunberg è stata arrestata a Londra nel corso di una manifestazione pro-Palestina organizzata in solidarietà con alcuni membri del gruppo Palestine Action, attualmente detenuti e in sciopero della fame. L’episodio è avvenuto nel centro della capitale britannica, nella City, ed è stato confermato dalla polizia londinese.

Secondo quanto riferito dalle autorità, l’attivista impugnava un cartello di sostegno ai prigionieri di Palestine Action, gesto che avrebbe configurato una violazione del Terrorism Act 2000, poiché l’organizzazione è stata messa al bando nel Regno Unito.

Dove e perché è avvenuto l’arresto

Il fermo è scattato davanti agli uffici londinesi di Aspen Insurance, edificio preso di mira durante la protesta perché ritenuto collegato, secondo i manifestanti, a Elbit Systems, azienda israeliana del settore della difesa. Durante la mobilitazione, due attivisti hanno imbrattato la facciata con vernice rossa, prima dell’intervento delle forze dell’ordine.

La manifestazione aveva l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulle condizioni di detenzione di otto membri di Palestine Action, in custodia cautelare e in sciopero della fame da oltre 50 giorni.

Lo sciopero della fame e il paragone storico

Lo sciopero della fame in corso è considerato uno dei più lunghi nella storia recente del Regno Unito, con paragoni che rimandano al tragico hunger strike del 1981. I detenuti sono in attesa di processo e non risultano condannati; familiari e sostenitori hanno lanciato l’allarme sulle condizioni di salute, sostenendo che il rischio per la vita sia concreto.

Le parole di Greta Thunberg prima del fermo

Prima dell’arresto, Thunberg ha preso la parola davanti ai manifestanti, come documentato in un video diffuso dal gruppo Prisoners for Palestine, dichiarando:

Sostengo i prigionieri di Palestine Action e mi oppongo al genocidio”.

Le sue affermazioni hanno rapidamente fatto il giro dei social e dei media internazionali, alimentando il dibattito sul confine tra libertà di espressione e applicazione delle leggi antiterrorismo nel Regno Unito.

La posizione del governo britannico

Il ministro per le Prigioni, la Libertà Condizionale e la Libertà Vigilata, James Timpson, ha escluso qualsiasi interferenza politica, chiarendo che:

“Le decisioni sulla custodia cautelare spettano a giudici indipendenti. Un intervento dei ministri sarebbe incostituzionale e inappropriato”.

Un caso destinato a far discutere

L’arresto di Greta Thunberg a Londra riaccende il confronto su diritti civili, protesta politica e sicurezza nazionale, in un momento di forte tensione internazionale legata alla guerra nella Striscia di Gaza. La vicenda, seguita con attenzione dall’opinione pubblica globale, potrebbe avere ripercussioni politiche e giudiziarie nei prossimi giorni.

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Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.

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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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