Politica

Grillo-Renzi, alta tensione sulla vicenda Consip che ha coinvolto il padre dell'ex Premier

ROMA, 05 MARZO – L’affaire Consip non poteva non travolgere, perlomeno da un punto di vista politico, anche l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Infatti l’inchiesta che riguarda la centrale acquisti della pubblica amministrazione ruota attorno due figure fedelissime all’ex Premier: il ministro dello Sport, Luca Lotti, e il padre, Tiziano Renzi.

Nella giornata dell’interrogatorio di Tiziano Renzi, avvenuto ieri mattina e durato circa tre ore, vi è in particolare un leader politico che si è scagliato contro il Segretario uscente del PD, ovvero Beppe Grillo, che non ha esitato a commentare le parole che Matteo Renzi stesso aveva pronunciato a Otto e Mezzo dalla Gruber, il giorno precedente, sulla possibilità di un’eventuale condanna per il padre, a cui viene contestato il reato di traffico di influenze illecite. "Se c'è un genitore o un parente di un politico indagato, una volta ci si inventava chissà che cosa per scantonare. Per me invece i cittadini sono tutti uguali quindi non solo mio padre deve andare a processo subito, ma, se colpevole, mi piacerebbe dire che per lui ci vorrebbe una pena doppia. Ma i processi non li fate voi giornalisti, ma le aule del tribunale. Se è colpevole dev'essere condannato più degli altri cittadini, ma i processi non si fanno sui giornali", erano state le sue parole.

Il garante del M5S, in un lungo post sul suo blog ha scritto:” L'unica notizia vera è la frase più infelice e stupida della storia, quella del rottamatore che riuscì a rottamare il solo il padre. È appena incominciata un'altra diarrea mediatico/giornalistica, articoli e approfondimenti del nulla su papà Tiziano, nomi che sono gli stessi per tutti: Romeo, accuse non chiare, ipotesi creative, inventate da una stampa che ha un solo compito... fagocitare quello che resta della democrazia e dell'idea di famiglia. Si comporta come l'ultimo cucciolo di alien, quello bianco (mezzo uomo e mezzo alien) nasce e si mangia la madre. Così come il menomato morale dice: "per mio padre doppia condanna", lo esclama così... con l'intensità morale di un'ordinazione al bar del circolo dei compagni di merende. Sono prime pagine che non si possono leggere, le uniche cose comprensibili sono schifezze". Ha continuato poi: "Ma perché la ha detta? Probabilmente si è cortocircuitato l'avatar mentale del ragazzetto con la sua personalità reale. Un uomo minuscolo che improvvisamente si rende conto del fatto che i giornali non sono, e non sono mai stati, al suo servizio. Sono padroni senza alcuna morale ed etica, pronti a fare con lui quello che lui, istintivamente, ha fatto subito dopo con suo padre... buttarti nel cesso, doppia condanna al papà e alla mamma un ergastolo! Venghino Siori venghino. […] E così l'unica vera notizia in mezzo a questa robaccia la sapevamo già: il bersaglio sono la famiglia ed il buon senso. L'unica notizia è che il rottamatore riuscirà, forse, solo a rottamare il padre. L'unica notizia è che Verdini, uno dei padri costituenti mancati dei sogni di gloria del menomato, ha preso 9 anni in primo grado. Ad ogni epoca il suo Pacciani, ed i suoi compagni di merende."

La reazione arriva nel corso del pomeriggio, quando Renzi, in un post su Facebook, scrive con toni molto duri: ”Caro Beppe Grillo, ti rispondo da blog a blog dopo aver letto le tue frasi su mio padre. Non sono qui per discutere di politica. Non voglio parlarti ad esempio di garantismo, quello che il tuo partito usa con i propri sindaci e parlamentari indagati e rifiuta con gli avversari. Quando è stata indagata Virginia Raggi io ho difeso la sua innocenza che tale rimane fino a sentenza passata in giudicato. E ho difeso il diritto-dovere del Sindaco di Roma di continuare a lavorare per la sua città. Ma noi siamo diversi e sinceramente ne vado orgoglioso. Niente politica, per una volta. Ti scrivo da padre. Ti scrivo da figlio. Ti scrivo da uomo. Da giorni il tuo blog e i tuoi portavoce attaccano mio padre perché ha ricevuto qualche giorno fa un avviso di garanzia per “concorso esterno in traffico di influenza”. È la seconda volta in 65 anni di vita che mio padre viene indagato. La prima volta fu qualche mese dopo il mio arrivo a Palazzo Chigi: è stato indagato per due anni e poi archiviato perché – semplicemente – non aveva fatto niente. Vedremo che cosa accadrà. Mio padre ha reclamato con forza la sua innocenza, si è fatto interrogare rispondendo alle domande dei magistrati, ha attivato tutte le iniziative per dimostrare la sua estraneità ai fatti. […] La verità arriva, basta saperla attendere. Ma tu, caro Grillo, oggi hai fatto una cosa squallida: hai detto che io rottamo mio padre. Sei entrato nella dinamica più profonda e più intima – la dimensione umana tra padre e figlio – senza alcun rispetto. In modo violento. In una trasmissione televisiva ieri ho spiegato la mia posizione, senza reticenze. Da uomo delle istituzioni ho detto che sto dalla parte dei giudici. Ho detto provocatoriamente che se mio padre fosse colpevole meriterebbe – proprio perché mio padre – il doppio della pena di un cittadino normale. E ho detto che spero si vada rapidamente a sentenza perché le sentenze le scrivono i giudici, non i blog e nemmeno i giornali. Per decidere chi è colpevole e chi no, fa fede solo il codice penale, codice che pure tu dovresti conoscere, caro Beppe Grillo.“. Ha poi aggiunto: “Non ti sei fermato davanti a nulla, strumentalizzando tutto […] Buttati come sciacallo sulle indagini, se vuoi, caro Beppe Grillo. Mostrati per quello che sei. Ma non ti permettere di parlare della relazione umana tra me e mio padre. Perché non sai di che cosa parli e non conosci i valori con i quali io sono cresciuto. Spero che i tuoi nipoti possano essere orgogliosi di te come lo sono di Tiziano Renzi i suoi nove nipoti Mattia, Francesco, Gabriele, Emanuele, Ginevra, Ester, Maddalena, Marta e Maria. E spero che un giorno ti possa vergognare – anche solo un po' – per aver toccato un livello così basso. Ti auguro una buona serata. E ti auguro di tornare umano, almeno quando parli dei valori fondamentali della vita, che vengono prima della politica. Matteo Renzi”.

La controreplica a fine serata di Grillo, che ha chiuso il sipario con poche e conclusive parole: “Si derottamano padri solo se la rottamazione è una gaffe comprovata, Matteo tu sei una gaffe esistenziale. Per una volta che leggo quello che dici non puoi prendetela con me. Fatti coraggio e rileggi a voce alta, magari ti aiuta.”[MORE]

 

Carlo Giontella

 

Immagine da serviziopubblico.it