Gaza, tregua fragile e ritiro dell’esercito israeliano: il piano Trump divide la politica internazionale
Dopo settimane di bombardamenti, migliaia di famiglie stanno tornando verso Gaza City. L’accordo di cessate il fuoco, siglato al Cairo, apre spiragli di speranza ma lascia dietro di sé tensioni e scetticismi.
Migliaia di civili tornano a Gaza City
Con l’annuncio del cessate il fuoco, l’esercito israeliano ha iniziato il ritiro dalla Striscia di Gaza, aprendo la strada al ritorno di migliaia di famiglie verso le proprie abitazioni. Le immagini che arrivano da via Rashid mostrano un flusso continuo di persone che cercano di riconquistare un minimo di normalità dopo mesi di conflitto.
Netanyahu: “Se il piano non sarà rispettato, ci sarà guerra”
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che il disarmo totale di Hamas è l’obiettivo finale del piano. “Se sarà raggiunto pacificamente, tanto meglio – ha dichiarato – altrimenti lo otterremo con la forza”.
Netanyahu ha sottolineato come Hamas abbia accettato l’accordo “con la spada alla gola”, ricordando che Israele non intende fare passi indietro sulla sicurezza nazionale.
La posizione di Trump e l’arrivo in Israele
L’ex presidente USA Donald Trump, promotore del piano che porta il suo nome, arriverà a Gerusalemme lunedì mattina. La visita avverrà in un clima di massima allerta: il suo arrivo è atteso al Parlamento israeliano prima della festività ebraica di Simchat Torah.
Secondo il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, non sarebbe “scandaloso” ipotizzare un Premio Nobel per la Pace a Trump, viste le conseguenze dell’accordo sul terreno.
Putin ed Erdogan: reazioni opposte
Sul fronte internazionale, Vladimir Putin ha dichiarato che il piano Trump, se attuato, “passerà alla storia”.
Di segno opposto la posizione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha avvertito: “Se ci sarà un nuovo genocidio a Gaza, i responsabili la pagheranno cara”.
Mattarella: “Serve una prospettiva storica che coinvolga i palestinesi”
Anche l’Italia si è espressa attraverso la voce del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha richiamato la necessità di una soluzione politica duratura:
“Il popolo palestinese non può essere escluso da una prospettiva storica di pace. Stop alla spoliazione dei territori in Cisgiordania: senza due Stati non ci sarà pace”.
Il bilancio umanitario
Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che nelle ultime 24 ore sono morte 17 persone e 71 sono rimaste ferite. Dall’inizio del conflitto, il bilancio supera ormai le 67.000 vittime palestinesi.
L’Unione Europea: ricostruzione e sicurezza
L’UE ha confermato la volontà di contribuire con 1,5 miliardi di euro dal 2025 al 2027 per la ricostruzione di Gaza, oltre a missioni di polizia e supporto umanitario.
Hamas: “Non daremo scuse a Israele per tornare in guerra”
Un portavoce di Hamas ha dichiarato che il movimento intende rispettare il cessate il fuoco, sottolineando che non permetterà “nessun tentativo di sfollamento” della popolazione palestinese.