I curdi cercano l'autonomia nella Siria federale

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 DAMASCO, 3 DICEMBRE 2013 - Il Partito dell'Unione Democratica Siriana (PYD) spera di creare una regione autonoma curda nella futura Siria federale, ha dichiarato il leader Saleh Muslim a un'intervista rilasciata all'agenzia France-Presse. In visita in Francia, Muslim ha confermato che una commissione era in procinto di preparare una Costituzione per le regioni nord orientali e occidentali della Siria, che sono a maggioranza curde. “La Siria curda sarà divisa in tre provincie autonome: il Kobani, centrale, l'Afrin a ovest e il Qamishli a est”, ha detto. “L'obiettivo non è la secessione, ma i curdi vogliono un sistema federale in Siria”.

I curdi in Siria rappresentano circa il 15% della popolazione e sono per lo più concentrati al nord, lungo le frontiere turche e irachene. Hanno seguito una accurata linea d'azione, durante la guerra siriana, stando bene attenti a non prendere attivamente parte a nessuno dei due schieramenti, ma piuttosto concentrandosi sulla costruzione dell'autonomia delle regioni a maggioranza curde. Il governo siriano ha ritirato le truppe da quelle regioni già dal 2012 e ha concentrato le proprie energie altrove. Il braccio armato del partito, le Unità di Difesa Popolare (YPG), ha preso il controllo delle zone, e ne ha tenuto i ribelli fuori, come parte di un tacito accordo per assicurare che anche le truppe del governo non tornassero nell'area. Il 12 novembre, il PYD e altri partiti curdi hanno annunciato l'istituzione di un'amministrazione di transizione autonoma, scatenando anche le reazioni del governo di Ankara.

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Non stiamo creando un governo autonomo, tuttavia ben 19 rappresentanti sono stati scelti nel mese di luglio per preparare una Costituzione e una legge elettorale e per definire i meccanismi attraverso i quali verranno governate le regioni”, ha dichiarato Muslim. “Questa commissione ha finito il proprio lavoro, e verrà presto stabilita una data per le elezioni”. La volontà di consolidare la propria autonomia sul territorio è stata spinta anche dal timore che le armate jihadiste potessero prenderne possesso. La regione curda a est della Siria comprende giacimenti petroliferi, e corre lungo il confine con l'Iraq, fornendo ai jihadisti un percorso chiave per i rifornimenti e i combattimenti.

Foto: zamanalwsl.net

Dino Buonaiuto

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Scritto da Dino Buonaiuto

Giornalista di InfoOggi

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