I Partigiani della Scuola Pubblica si oppongono alla negazione dei diritti dei genitori separati
Pubblica Istruzione Calabria

I Partigiani della Scuola Pubblica si oppongono alla negazione dei diritti dei genitori separati

martedì 23 gennaio, 2018

LAMEZIA TERME (CZ), 23 GENNAIO - I Partigiani della Scuola Pubblica esprimono la loro solidarietà ai genitori separati ai quali viene negato il diritto di ricevere le informazioni sull’attività scolastica dei propri figli a causa di pratiche ,a dir poco, illegittime da parte di alcuni dirigenti di scuole pubbliche e private. È il caso di quei genitori vittime di Alienazione Parentale che, in seguito a separazioni conflittuali, sono privati dei propri figli i quali rischiano, a loro volta, ritorsioni, quanto meno perdita dell’affetto del genitore alienante , nel caso in cui mostrassero alleanza o palese affetto nei confronti di un genitore ai danni dell’altro. [MORE]

Le violazioni dei diritti ai genitori, che vivono in situazioni conflittuali, riguardano anche alcune scuole private che , per i “Partigiani”, hanno assunto gli stessi comportamenti dinnanzi alle richieste legittime del genitore non convivente . Infatti si è registrato un caso di una scuola che ha negato ad un genitore non convivente di visionare gli eleborati scritti del figlio in base alla legge 241/90 in mancanza di informazioni reperibli sul registro elettronico e impossibilitato a vederli con richiesta formale. Poiché sono migliaia le segnalazioni riguardanti la mancata ottemperanza della legge che garantisce il diritto della bigenitorialità, il Miur ha evidenziato agli operatori della scuola che entrambi i genitori hanno uguale responsabilità e che , in particolare, la legge vuole garantire e favorire il diritto e il dovere del genitore non convivente in modo che vigili sull’educazione e l’istruzione dei prorpi figli, facilitando l’accesso alla documentazione scolastica e ad ogni informazione inerente le attività scolastiche.

I “Partigiani” , soddisfatti della risposta del Miur, si augurano che non accadano più simili inconvenienti alle «persone che già vivono situazioni di estrema difficoltà e che vedendosi negare finanche delle semplici informazioni sulla vita scolastica dei propri figli, di cui già sono privi a causa di comportamenti arroganti e di vendetta, non potranno che aumentare il loro disorientamento e probabilmente la loro rabbia. Ottenere, del resto, quelle informazioni è un loro diritto, cerchiamo di non negarglielo. Almeno la scuola non sia alienante».

Lina Latelli Nucifero

 


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