Pubblica Istruzione

I ricercatori inesistenti di Bari e la sottovalutata istruzione italiana

ROMA, 20 GIUGNO 2012 – Uno dei principali obbiettivi di un Paese moderno e civilizzato dovrebbe essere quello di puntare sui giovani, sulle nuovi menti fresche che saranno destinate a guidare la Nazione in un futuro che risulta sempre più vicino ogni giorno che passa.

La culla della gioventù, della nuova classe dirigente del domani, è, o almeno dovrebbe essere, l’istruzione, paradossalmente sottostimata e costretta a subire continui tagli al suo già ristretto budget nel corso degli ultimi anni.[MORE]

I progetti di riforma portati avanti dagli ultimi governi, sino all’ultima, criticatissima manovra che porta in calce la firma di Mariastella Gelmini, hanno stravolto l’organizzazione e la gestione dell’intero sistema di istruzione italiano, compreso quello delle assunzioni.

Lo sa bene un gruppo di trentuno ricercatori, tutti vincitori di un concorso regolare nel 2010, che continua a prestare servizio a Bari senza essere ancora stati regolarmente assunti.

Tutto questo perché la riforma Gelmini ha impedito il ricambio di risorse nelle università che superavano del 90% il rapporto tra il fondo di finanziamento ordinario e la spesa per il personale.

Fortunatamente, sembrerebbe che una possibilità di miglioramento della loro condizione ci sia, grazie al progetto del nuovo governo che di rianalizzare e riconsiderare una lunga serie di normative realizzate nei precedenti mandati, fra cui quella in questione.

La data fissata per prendere una decisione definitiva in materia è quella del 2 Luglio, nella speranza che si propenda per un tentativo di riqualificazione del sottostimato settore scolastico che, invece, dovrebbe rappresentare uno dei punti di forza dell’Italia del terzo millennio.

(foto iononfaccioniente.wordpress.com)

Elisa Lepone