Parola e Fede

I segni e i prodigi di Gesù

CATANZARO 29 MARZO 2012 - Il sacerdote Nicola De Luca risponde alla domanda posta da Isabella :
D. Vorrei sapere perché Gesù quando faceva i miracoli diceva loro di non dire niente a nessuno, e che lui è venuto per le cose del padre suo... e anche il significato delle ceneri sulla testa e non un'altra cosa. saluti da isabella.

R.Carissima Isabella,
per offrirti una risposta adeguata dobbiamo comprendere bene perché Cristo è venuto nel mondo. Ti risponderò dunque a partire da un brano della Scrittura e precisamente quello in cui riflettiamo sulla vittoria di Gesù sulle tentazioni.

“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».


Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 1Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.” Mt 4, 1-11 [MORE]

Satana come vorrebbe Gesù? Come un Messia di pane, come Messia di prodigi e miracoli, come Messia di potere. Ma il Verbo di Dio è entrato nel mondo per compiere la volontà del Padre suo. Egli è il Servo fedele di Dio che sarà riprovato dai sommi sacerdoti e dagli scribi, consegnato ai pagani, schernito e crocifisso e risorgere il terzo giorno. E tutto ciò perché avessimo la vita e l'avessimo nell'abbondanza. I segni e i prodigi che Gesù compiva erano frutto della sua altissima misericordia e compassione nei confronti dell'uomo infermo e prigioniero del male.


Erano altresì segno e manifestazione della sua divinità e garanzia del compimento dei tempi messianici. Tutto ciò Gesù lo compiva affinché fosse chiara e comprensibile la sua vera missione: la liberazione dell'uomo dal carcere del suo peccato. Ma così come Satana avrebbe voluto che Cristo rinunciasse al suo vero messianismo così anche gli uomini. Ci si ricordi quando Gesù moltiplicò i pani e i pesci e la folla voleva dichiararlo re ed egli fuggì da loro.


O quando Pietro lo rimproverò perché voleva avviarsi verso Gerusalemme dove avrebbe incontrato la morte e Gesù lo definì un diavolo. Gesù non cerca la propria gloria ma la gloria del Padre suo. Egli glorifica il Padre in questa modalità: obbedendo alla sua voce fino alla morte e alla morte di Croce. Per questo spesso egli impone il silenzio a uomini e demoni affinchè non venga interpretata in modo falso la sua autentica missione salvifica e venga perciò esposta al fallimento.



Poi per quanto concerne il segno delle Ceneri la retta comprensione della sua simbologia la troviamo nella liturgia stessa del mercoledì. Nella prima lettura infatti il profeta invita tutto il popolo a cospargersi di cenere e a vestire il sacco. E nelle parole di imposizione delle ceneri il sacerdote può usare la seguente formula: “ricordati che polvere sei e in polvere ritornerai.”


Dunque questo elemento naturale ci ricorda la nostra mortalità, finitudine, limitatezza. Noi siamo creati dall'argilla, dalla polvere del suolo terra ci ricorda il libro della Genesi. Con la morte il corpo ritorna lì dove fu tratto in attesa della risurrezione mentre l'anima in grazia di Dio gode la visione beatifica in Cielo, se è ancora da purificarsi nel purgatorio, se fuori dell'amicizia con Dio nelle tenebre eterne o inferno.



Al tempo stesso questo simbolo che troviamo all'inizio del tempo quaresimale ci rammenta la penitenza e la mortificazione che ciascuno di noi è chiamato a compiere sempre ma in modo tutto speciale in questo tempo forte per giungere alla Pasqua completamente rinnovati nello spirito.

don Nicola De Luca

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica parolaefede@infooggi.it