Il cristiano non sia apatico ma sana contrapposizione
Fantasticherie del cuore Calabria

Il cristiano non sia apatico ma sana contrapposizione

mercoledì 10 maggio, 2017

Se un cristiano fatte tutte le “abluzioni” dovute continua, come scriveva Isaia, a sfruttare l’operaio; a perpetrare la corruzione; a procurare al prossimo qualsiasi patimento fisico e spirituale; a lasciare il povero languire nelle sue sofferenze; ad accumulare ricchezze, lasciando avanzare la miseria attorno a sé; a trasgredire i comandamenti, cosa penserà chi vede tutto questo? Si può in siffatti termini essere specchio di cristianità per l’altro e rendere anche il digiuno un’opera di luce e non un atto fine a sé stesso? Su questa linea di condotta si rischia di non affermare, come il centurione, dentro di sé o tra gli amici e conoscenti; al lavoro oppure in famiglia: “Davvero costui è un cristiano da prendere a modello!”.

L’altro invece dovrebbe accorgersi che il cristiano, grazie alla sua testimonianza quotidiana, esca fuori dal coro e che in lui esista una chiara differenza rispetto a quanti gli ruotino intorno, a cui avvicinarsi ed attingere. Se ciò non avviene ognuno di noi è obbligato a riflettere su come portare avanti la propria vita. Un passaggio indispensabile, non soltanto per sanare il proprio cuore, ma per ritrovare da “innamorati” e non da pensatori di Cristo, la vocazione alla fraternità. Tanti sono i problemi giornalieri che pesano sulle nostre comunità. C’è bisogno di penetrare ed eliminare le tenebre dell’ingiustizia, della falsità, dell’immoralità, delle iniquità. Chi è con Cristo guidi questo processo di rivoluzione interiore. In questo mondo di troppe oscurità sia contrapposizione di luce.[MORE]

Ma spesso succede il contrario. Come dice il salmo: “Se vede un ladro corre con lui; Se vede un adultero si fa compagno; se vede un immorale diventa amico”. Il cristiano non è in questo modo “contrapposizione”. Si adegua; giustifica chi sbaglia; copre la luce, invece di opporla ad ogni forma di buio. Bisogna essere luce del Signore per consentire a chi vive nelle tenebre di rendersi conto di questa difformità che salva. Andare sempre in Chiesa; studiare a memoria il vangelo, non serve a nulla, se quando si ritorna nel mondo non si riesce a contrappore la luce della Parola alla falsità dei discorsi umani. Se Gesù ha detto a tutti noi di essere la luce del mondo, non possiamo essere comunque una sua debole emanazione che permette alle tenebre di avanzare indisturbate.

È un danno grave che si sta arrecando a Cristo e di riflesso all’umanità. Passano così nuove tendenze e strani diritti che rompono il cuore dell’equilibrio naturale, donando all’uomo la sensazione di essere sempre più avanti nel progresso e padrone assoluto del creato. Se la Chiesa nel suo insieme dovesse abdicare alla sua profetica contrapposizione di luce, chiudendo gli occhi su tutte le cose che stanno modificando l’essenza primaria della vita terrena, si potrebbero minare le fondamenta della stabilità sociale e spirituale del nostro pianeta. Occorre far sentire la contrapposizione cristiana in un mondo che affila i suoi muscoli a discapito del cuore, senza creare alcun danno; privi di quanto possa offendere la dignità del prossimo che pur cammina dall’altra parte. 

 


Egidio Chiarella

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