Il Fondo Monetario Internazionale taglia ancora le stime del Pil per l'Italia: +0,7%
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Il Fondo Monetario Internazionale taglia ancora le stime del Pil per l'Italia: +0,7%

lunedì 16 gennaio, 2017

MILANO, 16 GENNAIO 2017 - Il Fondo Monetario Internazionale taglia ancora le stime del Pil italiano. L'istituto di Washington prevede che quest'anno ci sarà una crescita conenuta allo 0,7%, anzichè del 0,9% stimato ad ottobre. [MORE]

Nell'aggiornamento del World Economic Outlook, per l'Italia è previsto un ritocco verso l'alto per il 2016: +0,9% anzichè dello 0,8%. Una crescità annullata, però, dal calo previsto per il 2017. Le previsioni del Governo Italiano, invece, stimano una crescita del'1% sia per l'anno in corso che per il 2018, mentre il FMI prevede una crescita dello 0,8%.

Sitme riviste al rialzo, invece, per altre economie avanzate come Germania, Giappone, Spagna e Regno Unito.

L'Italia "deve risolvere i problemi delle banche" e portare avanti le riforme strutturali iniziate con il governo di Matteo Renzi. Questo il giudizio finale del capo economista del Fondo, Maurice Obstfeld, rispondendo sull'aggiornamento dell'Economic World Outlook dove vengono tagliate le stime di crescita sull'Italia. "In Italia la crescita è stata bassa per diverso tempo - ha osservato Obstfeld - il governo di Matteo Renzi ha vatato importanti riforme strutturali che hanno fatto molto bene al Paese ma occorre fare di più" .

Secondo il capo economista del Fondo monetario, bisogna non solo attuare la riforma bancaria ma anche intervenire sulle sofferenze degli istituti più piccoli. "Il governo italiano ha lavorato bene - ha rimarcato - ma occorre andare avanti".

Dal report diffuso oggi emerge come la ripresa stia prendendo ritmo, soprattutto nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Secondo gli esperti di Washington, "l'attività globale potrebbe accelerare in misura più forte se la politica degli stimoli fosse più ampia di quella già progettata, ad esempio negli Usa o in Cina". I rischi sono rappresentati da un possibile ripiegamento delle politiche in direzione del protezionismo, da un più ampio e imprevisto restringimento delle condizioni globali finanziarie che potrebbe interagire con la debolezza dei bilanci in alcuni paesi dell'Eurozona e delle economie dei mercati emergenti.

Altri rischi includono le tensioni geopolitiche e un rallentamento più marcato dell'economia cinese.

Il Pil globale crescerà, complessivamente, del 3,4% quest'anno e del 3,6% nel 2018. Il Fondo Monetario Internazionale ha confermato le stime fatte a ottobre ma, nel dettaglio, ha rivisto al rialzo le previsioni per le economie avanzate. Il loro Pil salirà infatti dell'1,9%, e del 2% l'anno prossimo, rispettivamente 0,1 punti e 0,2 punti percentuali in più rispetto alle precedenti previsioni.

Daniele Basili

immagine da http://egyptianstreets.com/


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