Il monitoraggio degli oli di oliva e di sansa rileva importanti  segnali di ripresa
Economia Lazio

Il monitoraggio degli oli di oliva e di sansa rileva importanti segnali di ripresa

domenica 19 giugno, 2011

Roma 19 giugno 2011 - Nel corso dell’annuale convegno dell’Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia, sono stati esposti i risultati del monitoraggio relativo alla produzione e commercializzazione degli oli di sansa e di oliva effettuato sulla produzione 2010. “ Alla ricerca di nuove strade “, questo il titolo del Convegno svoltosi il 15 giugno u.s. al Grand Hotel de La Minerve a Roma [MORE]e nel corso del quale Palmiro Poli, Presidente Assitol, e Claudio Ranzani, direttore Generale dell’Associazione, hanno illustrato i dati di una ricerca effettuata su un rilevante campione di aziende aderenti all’Associazione; tema del dibattito è stata la ricerca di motivi di riflessione su quelle che potrebbero essere le strategie vincenti per addivenire alla maggior valorizzazione del prodotto oleario italiano tanto all’interno del territorio nazionale che all’estero, alla luce della recente approvazione del Regolamento U.E. n. 61/2011 che introduce, a livello europeo, un nuovo metodo di analisi sugli alchilesteri nell’olio di oliva.

Cosa sono gli alchilesteri? Sono sostanze che l’olio, di buona o di minor buona qualità, contiene normalmente e che, misurandone secondo un metodo elaborato dal Consiglio Oleicolo Internazionale la presenza in un olio è in grado di rappresentarne il tenore di qualità.
L’adozione del nuovo metodo che, approvato a gennaio 2011 è in vigore da aprile scorso, ha subito prodotto positivi effetti sui mercati italiani dell’olio extravergine, il top della intera gamma della produzione olearia: il prezzo degli stessi è aumentato in quanto la possibilità di una più esatta individuazione dei veri olii extravergini attraverso l’individuazione della quantità di alchilesteri: ne sono cioè stati individuati in minore quantità e, per la legge della domanda e dell’offerta, il loro prezzo è subito aumentato.
Altro positivo effetto è stato quello di far abbassare il prezzo degli oli vergini che, per gli opposti motivi, hanno subito un brusco calo tanto dell’impiego che della domanda.

I benefici effetti della nuova regolamentazione comunitaria di controlli della qualità hanno cioè concretizzato un sensibile aumento delle quotazioni dell’extravergine ed un ancor più rilevante abbassamento di quelle del vergine di minore caratura e, malgrado l’acquisita certezza che la misurazione degli alchilesteri rappresenti il principale strumento per la ridefinizione qualitativa del mercato, nel corso del Convegno è stato fatto purtroppo rilevare come la parte istituzionale del bel paese sia rimasta indifferente agli accertati benefici acquisiti dal nostro prodotto top, restando praticamente immutato il sostegno governativo ai soli prodotti di nicchia.

Il convegno ha peraltro evidenziato il disagio delle imprese del comparto, disagio che si è ancor più accentuato con l’avvenuto aumento dei costi di produzione, dalla sempre più agguerrita e scorretta concorrenza da parte di paesi terzi ma anche e soprattutto dagli ultimi blocchi dell’export motivati per condurre vere e proprie campagne di controlli – più o meno mirati – sulla nostra produzione che è già da tempo gravata da continue ed assillanti verifiche da parte degli organi di vigilanza.

L’anno trascorso è, comunque, stato un anno di crescita per il mercato interno, crescita ottenuta attraverso una accurata selezione della materia prima e soprattutto attraverso un efficace contenimento dei costi, che insieme hanno consentito di registrare un aumento complessivo medio del 3,6% per gli oli extravergini e di sans; ancora di segno negativo il comparto degli oli di oliva che accusa un –1,7% rispetto al 2009.
Per l’estero, l’Italia ha mantenuto il primato di maggior paese esportatore di olio di oliva confezionato non riguadagnando, però, ancora il segno positivo in quanto ancor più pesante di è fatto sentire l’effetto della crisi economica e finanziaria che, nei primi cinque bimestri del 2010, ha spinto i consumatori a spendere meno ed a dedicarsi quindi a prodotti di minor costo e, quindi di minor pregio; tuttavia segnali di ripresa si sono evidenziati nel corso dell’ultimo semestre con crescite delle vendite valutate con percentuali a due cifre.
A livello europeo i convegnisti hanno evidenziato come nazioni già in forte ascesa produttiva, come la Spagna, abbiano risentito della concorrenza di paesi extracomunitari come l’Argentina, l’Australia, il Cile.

Hanno partecipato al Convegno in qualità di relatori il Prof. Lanfranco Conte, docente di Chimica degli Alimenti, Angelo Cremonini, presidente del gruppo “ Olio di Oliva “ di Assitol, Il Dott. Giuseppe Di Rubbo, dirigente del Ministero delle Politiche Agricole, il Dott. Ranieri Filo Della Torre, direttore di Unaprol, Domenico Mastrogiovanni, della C.I.A. e Vincenzo Peluso, dell’A.G.E.A., che sono stati validamente coordinati ed abilmente moderati dal giornalista Giorgio dell’Orefice, di Agrisole.

Interventi a latere del convegno hanno evidenziato il malcontento che permane all’interno dei produttori per alcune evidenziate carenze da parte della pubblica amministrazione che, vogliamo sperare, potranno essere superate nell’ambito di una necessaria difesa dei nostri prodotti e con una ancora possibile limitazione delle introduzioni nella commercializzazione dei prodotti all’interno della intera Comunità Europea.


(notizia segnalata da andrea gentili)


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