Il Papa è di tutti e l'Europa?
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Il Papa è di tutti e l'Europa?

lunedì 22 febbraio, 2016

22 FEBBRAIO 2016 - Si è cercato in tutti i modi di chiedere a Papa Francesco, durante il ritorno dal Messico, quale fosse il suo pensiero sulle Unioni Civili. Una domanda artificiosa, messa in campo con lo scopo di agganciare una risposta non certo convenzionale. Il colpo non è riuscito. Come mai? Semplice. Il successore di Pietro non può avere una sua personale idea su un argomento di così alta sensibilità morale e su cui la Chiesa non intende tradire il vangelo. La famiglia natura-le, che si formalizza con il matrimonio tra un uomo e una donna, non ammette alcuna deroga e ne qualcuno può pensare di farlo, senza mettere in campo precedenti al quanto discutibili. Risoluzioni che minano l’armonia e gli equilibri esistenziali che precedono la stessa vita umana. Il Santo Padre ha solo detto, a chiare note, che il politico parlamentare non potrà votare un ddl del genere, senza interpellare la sua coscienza ben formata. [MORE]

Il Papa non prende posizioni nei dibattiti parlamentari. “Non si immischia”. Il Papa è di tutti. Nel viaggio messicano, ancora una volta, ha comunque evidenziato verso quale parte del mondo lui guardi sempre con amore. Anche in questa parte dell’America ha voluto stare con poveri, i più in-difesi, i carcerati, le vittime del narcotraffico, le famiglie distrutte da una società che sfrutta l’uomo, considerandolo un oggetto da utilizzare per il profitto di pochi, fuori da ogni regola. A Ciudad Juarez ai confini con il Texas, ad ottanta metri dalla rete metallica che segna il confine, il Santo Padre ha voluto denunciare la politica dei muri; del ferro spinato; della chiusura; della paura; del respingimento di chiunque disturbi la quiete personale o comunitaria, anche se chi chiede asilo, fugge dalla guerra e dalla disperazione.

La gente continua a morire in fondo al mare, ma chi governa fa finta di nulla. Anche l’Europa continua a discutere, sfuggendo da una realtà che, muovendo fiumi di persone, fuoriesce completamente dal cuore e dalla mente di chi ha grosse responsabilità decisionali in merito. Quote in Austria, muri nell’Est. L’Europa si sfalda dinnanzi alla disperazione di gente che scappa da ogni violenza. Questa Europa di chi è? Dove va? Papa Francesco intanto si affida alla Madonna di Guadalupe, sicuro che Dio si fa in Maria nostro compagno di strada. “Dio”, dice il Papa, “risveglia la speranza dei più piccoli, dei sofferenti, degli sfollati e degli emarginati, di tutti coloro che sentono di non avere un posto degno in queste terre”.

Parole che hanno aperto il cuore alla speranza di migliaia e migliaia di persone che sono dimenticati da tutti. Persone che ora sanno di poter far parte del progetto di Dio e che la Madonna percepisce i loro dolori, le loro disperazioni, le loro tristezze. Qualche candidato alla presidenza degli Stati Uniti ha perso il sonno dinnanzi ad un Capo dalla Chiesa di Roma, amato ed acclamato da folle immense. Migliaia di persone che nelle sue parole hanno intravisto la strada per un domani meno appesantito, da una politica economica che distrugge ancora di più chi è povero e arricchisce chi ha già troppo. Il gestore del potere deve sapere che il Papa è di tutti, anche dei più potenti. Basta che i rappresentanti della politica e dell’economia incomincino a guardare, con gli occhi del vangelo, verso chiunque fino ad oggi non è forse mai esistito per nessuno.

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Egidio Chiarella


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