Parola e Fede

Il sacramento della confessione

Molte sono state le vostre domande sul sacramento della confessione. Per questo si è scelto di dedicare tutto un articolo a tale argomento. A dare risposta ai vostri dubbi è il sacerdote don Nicola De Luca.

D. Buon giorno ho sempre avuto difficolta a confessarmi forse oggi ne comprenderò qualcosa in più. La mia domanda: Si deve dire proprio tutto in confessione? e se uno si confessa a metà? Grazie per quello che fate. Antonietta[MORE]

R. Carissima Antonietta, ti do un consiglio che può aiutarti a superare la difficoltà che mi poni. Se guardi al sacramento della confessione solo come a un elenco di cose da dire certamente proverai sempre il disagio che oggi manifesti. Se tu ti accosti con sguardo di fede alla confessione la prospettiva verrà totalmente capovolta e la tua difficoltà sparirà. Mi spiego. Se cadi nel peccato o nei peccati mortali ti viene a mancare la grazia di Dio, il suo amore, la sua amicizia. Dove corri allora? Dal sacerdote che in nome di Gesù ti concede il perdono. Ma al sacerdote si manifestano anche i limiti, le debolezze, le fragilità affinchè ti possa dare un buon consiglio o una strada giusta da percorre per non più peccare. E’ come quando si è malati. Se al medico non si palesano tutti i sintomi del proprio malore difficilmente si giungerà alla guarigione piena e totale. Così avviene quando ci accostiamo al sacramento della Riconciliazione. E’ a Gesù che manifestiamo tutta la sintomatologia del nostro male spirituale, non una parte, affinchè egli completamente ci liberi e ci salvi.


D. Ho letto da qualche parte non ricordo dove, Dio ci ha donato lo spazio della nostra coscienza dove nessuno può entrare mi date spiegazioni comprensibili? poi la correlazione tra coscienza e confessione. Grazie Annarita da Novara

R. La coscienza è il sacrario inviolabile della tua anima. Il tabernacolo sigillato del tuo essere. L’archivio segreto del tuo cuore. Nulla e nessuno può valicarlo o prevalicarlo. Essa è più intima del nostro intimo. Ma questa deve essere educata al bene e al male e cioè alla verità rivelata che Cristo ci ha donato. La conformità della coscienza alla verità è essenziale affinché essa, a causa della ferita inferta dal peccato originale, non ti faccia deviare per strade di morte facendoti credere che esse siano di vita. In questo caso parliamo di coscienza retta: perfettamente conforme alla legge di Dio e illuminata dallo Spirito Santo. Quando poi ci si prepara alla confessione si esamina la propria coscienza dinanzi a Dio e si prega lo Spirito Santo affinchè ci illumini su ciò che di buon abbiamo compiuto o ciò che di male abbiamo fatto agli occhi del Signore. Tutto ciò che è male lo deponiamo, pentiti, tra le braccia della divina misericordia per ricevere il perdono e camminare in una vita nuova.


D. La confessione, dove inizia e dove finisce? Come prepararsi per questo sacramento? Aldo

R. Una buona confessione inizia con il riconoscimento del proprio peccato dinanzi al ministro della riconciliazione atto ad offrire il perdono di Dio e si conclude col fermo proponimento di non più peccare. Per prepararsi degnamente e rispettosamente è necessario chiedere al Signore che illumini la nostra coscienza e ci dia uno sguardo vero e sincero sul bene e sul male da noi compiuto in relazione ai comandamenti, beatitudini evangeliche, opere di misericordia, alla legge della carità, infine si chiede che ci conceda forza e saggezza per evitare in futuro ogni male e compiere solo e sempre il bene.

Don Nicola De Luca


Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica parolaefede@infooggi.it. Si cercherà di fornire a tutti una risposta.