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Il sound magico di un esordio dall'indole internazionale: intervista a Paolo Preite

VITERBO, 22 MAGGIO 2015 – Il sound che ci avvolge ascoltando Don't stop dreaming è accattivante ed avvolgente. Il primo album di Paolo Preite ha un forte carattere e dimostra traccia per traccia la sua caratura artistica che lo potrebbe portare in risalto anche fuori dall'Italia. Di seguito l'artista risponde ad alcune nostre curiosità.
Buona lettura!

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Parlaci della tua carriera fino a prima di Don't stop dreaming.
In breve, ho suonato in vari locali e radio italiane e ho fatto un tour in Danimarca.

Come ha preso forma il tuo primo disco?
Tutto è scaturito dall’incontro con il mio produttore Fernando Saunders. Tutto è nato un po’ per gioco e alla fine ci si è ritrovati a lavorare insieme sul mio primo disco.

Quali temi affronti in Don't stop dreaming e cosa rappresenta l'artwork?
È un Album che contiene canzoni d’amore e che affronta temi politici e sociali. L’artwork rappresenta “il non smettere di sognare” e vivere la propria vita da protagonisti.

Che cosa ti ispira nella scrittura dei testi? Perché l'inglese e non l'italiano?
Mi ispira tutto ciò che smuove la mia anima. La lingua è un mezzo per far arrivare all’ascoltatore un messaggio. Se il messaggio arriva forte e chiaro, credo che nel 2015 anche l’Italia sia pronta a ricevere un Album quasi interamente scritto in inglese da un italiano. Se potessi, scriverei il mio prossimo album in cinese.

Spiegaci come è nato questo particolare sound che ascoltiamo nei tuoi pezzi.
È davvero qualcosa di magico ciò che ne è uscito fuori. Credo sia il prodotto della globalizzazione che viviamo ogni giorno. Hanno suonato in questo Album musicisti di svariate parti del mondo e ognuno di loro ha portato il proprio sound creando questo melting pot musicale.

Le collaborazioni internazionali quanto e come hanno influito al risultato finale dell'album?
Avere Fernando Saunders e Kenny Aronoff nel mio primo Album è davvero un immenso onore. Come hanno influito? Hanno influito facendomi crescere giorno dopo giorno e portando la loro classe ed esperienza nei miei brani.

Che progetti hai intenzione di intraprendere adesso?
Promuovere il disco nel miglior modo possibile sia in Italia che all’estero.

Quali album usciti nel 2015 ti hanno interessato maggiormente?
L’ultimo disco che ho ascoltato con estremo interesse è Popular Problems di Leonard Cohen.


Siamo giunti ai saluti! Consigli ai lettori di GrooveOn tre dischi – o più – che per te sono fondamentali?
Lascio questo tipo di cose ai giornalisti musicali che ne sanno più di me. Sapete, un album che può significare molto per me, può significare cose molto diverse per un altro ascoltatore. Quindi le classifiche sono davvero fini a loro stesse.

 

 

Federico Laratta
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