Ilva di Taranto, l'Italia va a processo alla Corte di Strasburgo

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STRASBURGO – Lo Stato italiano è stato messo formalmente sotto processo dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con l'accusa di non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell'Ilva. La Corte ha giudicato sufficientemente solide, in via preliminare, le prove presentate, pertanto ha aperto il procedimento contro lo Stato italiano. [MORE]

Sono stati 182 cittadini, che vivono a Taranto e nei comuni vicini, a rivolgersi alla Corte di Strasburgo nel 2013 e nel 2015. Nel ricorso presentato si sostiene che «lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l'ambiente e la loro salute, in particolare alla luce dei risultati del rapporto redatto nel quadro della procedura di sequestro conservativo e dei rapporti Sentieri».
Inoltre viene contestato al governo il fatto di aver autorizzato la continuazione delle attività del polo siderurgico attraverso i cosiddetti decreti 'salva Ilva'. Così facendo, secondo i ricorrenti, lo Stato ha violato il loro diritto alla vita, al rispetto della vita privata e familiare. I cittadini sottolineano che in Italia non possono beneficiare di alcun rimedio effettivo per vedersi riconoscere queste violazioni.

Prima udienza a Taranto del processo per presunto disastro ambientale

lntanto, nella giornata di martedì 17 maggio, si è tenuta al Palazzo di giustizia di Taranto la prima udienza del processo per il presunto disastro ambientale causato dall'Ilva. Il ritorno in aula arriva dopo la regressione del dibattimento all'udienza preliminare a causa di un vizio procedurale e a seguito del nuovo rinvio a giudizio decretato dal gup Anna De Simone nei confronti di 44 persone fisiche e tre società.
Presente anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che ha dichiarato: «Vogliamo costruire un percorso di verità, non interessa perseguire o perseguitare nessuno».

[foto: ilfattoquotidiano.it]

Antonella Sica

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Scritto da Antonella Sica

Giornalista di InfoOggi

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