Imagery: scopriamo questa tecnica di allenamento

Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Di recente nell'ambito della psicologia dello sport si è dimostrato che un miglioramento della prestazione in compiti motori complessi si ottiene anche grazie al cosiddetto esercizio mentale o "Imagery".

Ma cos'è l'imagery?
Viene definito come una simulazione mentale del movimento senza che vi sia lavoro muscolare e articolare. Imagery vuol dire immaginazione ed è una tecnica di allenamento.
È un’esperienza simile ad un’esperienza sensoriale ma che si manifesta in assenza degli stimoli esterni. L’atleta immagina il gesto atletico che va a fare e una l’immaginazione per allenare psicologicamente il corpo e aumentare le prestazioni.
Questa simulazione necessita di diverse componenti come la motivazione, il carico attenzionale, le immagini mentali visive e cinestetiche, in modo da riprodurre l’azione che si vuole compiere.

Per migliorare la capacità immaginativa, l’esercizio individuale di visualizzazione deve riguardare quante più informazioni sensoriali possibili:
-Acustiche;

-Tattili;

-Olfattive;

-Visive;

-Cinestesiche.

Inoltre, bisogna sviluppare la capacità di controllare il processo immaginativo in forma dinamica, ad esempio cambiando la prospettiva (prima o terza persona) con cui si immagina l’azione.

Oltre agli atleti, è bene che anche gli allenatori conoscano a fondo le tecniche di allenamento dell’imagery.
Inoltre, l’allenatore deve sapere cosa l’atleta deve visualizzare, su cosa è più opportuno che egli focalizzi l’attenzione e sugli aspetti emozionali e motivazionali che "riempiono" l’immaginario dell’atleta nelle fasi cruciali della performance sportiva.

Shane Murphy (USOTC) (centro addestramento olimpico degli Stati Uniti) scoprì che:
-Il 90% degli atleti olimpici usano le immagini;

-Il 97% ritengono che abbiano aiutato le prestazioni;

-Il 94% degli allenatori di squadra olimpica usa le imagery durante la sessione di pratica;               

-Il 20% degli allenatori li usano in ogni sessione.

I fattori più importanti che determinano la misura in cui l’immaginario migliora le prestazioni, sono 2:
-Natura del compito (i componenti cognitivi ricevono il massimo beneficio): più il compito ha delle componenti cognitive, più l’imagery funziona;

-Livello di abilità dell’esecutore (i più abili sembrano trarre maggior beneficio dall’imagery).

Ma che miglioramenti porta la pratica dell’imagery?
L’imagery aiuta a:
-Definire gli obiettivi;

-Controllare le emozioni;

-Sviluppare l’autoconsapevolezza;

-Migliorare le concentrazioni;

-Alleviare il dolore;

-Praticare abilità sportive;

-Praticare strategie.

Le linee guida dell’imagery sono:
-Immaginare la performance e l’esito in maniera vivida come se fosse reale;

-Immaginare con tutti i sensi;

-Usare un focus interno (in prima persona);

-Usare le immagini per rafforzare il progetto mentale.

Ma praticare l’imagery, può avere dei pericoli?
La risposta è sì, si può andare incontro a diverse problematiche, come: addormentarsi, avere delle aspettative non realistiche (deve essere un supporto all’allenamento), non essere abbastanza concentrati e forzare involontariamente la pratica.

Come praticarlo?
È importante trovarsi in un ambiente tranquillo, senza distrazioni ed essere rilassati chiudendo gli occhi prima e facendo un respiro profondo. Le posizioni possono essere sdraiate o sedute.
L’azione deve essere vista con una proiezione interna usando specialmente il senso della vista, cinestetico e il suono e allegando il proprio stato emozionale durante l’attività: dolore, rabbia, calma. Usare le parole può aiutare la tua immaginazione.

Quando?
L’imagery può essere svolto nella preparazione pre-gara per essere pronti, per aumentare l’intensità, per liberarsi dalle distrazioni, per darsi fiducia o durante il gioco (mentre sei in panchina) o post-gioco per ricordate le tue mosse, i tuoi pensieri e le tue sensazioni durante una buona o cattiva performance.

Le sessioni sono più produttive se sono brevi, circa 10-15 minuti al giorno.

Per leggere altri articoli sul mondo dello Sport, clicca qui!

Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.