Politica

Immigrazione, Alfano: "aumentiamo le intercettazioni. Al momento non ci prove sui terroristi"

PESCARA, 26 MARZO 2015 – Si pronuncia nella trasmissione “Radio Anch’io” su Rai 1 il ministro degli interni, Angelino Alfano. In risposte alle preoccupazioni terroristiche il ministro annuncia: «fino ad ora, tra i migranti sbarcati, non c'è alcuna prova che ci fossero terroristi jihadisti, ma nessuno può escluderlo e perciò facciamo controlli molto severi all'ingresso e non c'è alcuna sottovalutazione in questo ambito». In aggiunta al suo discorso il ministro ha parlato di un aumento delle intercettazioni e di una stabilità nelle ipotesi di reato.

Alfano, aumento delle intercettazioni: “non si amplia il catalogo dei reati”

Nell’ambito della trasmissione su Rai 1, il ministro degli interni, Angelino Alfano, ha promosso la possibilità di un aumento delle intercettazioni nell’ambito terroristico. «Non si amplia il catalogo dei reati ma si aumenta la capacita' di intercettare i flussi comunicativi in uno scenario in cui ci sono scambi informatici tra terroristi molecolari, i cosiddetti 'lupi solitari', nell'ambito del terrorismo internazionale» spiega il ministro, tenendo conto in particolare di alcuni emendamenti, in fase di valutazione al Parlamento, che consentirebbero una maggiore capacità d’intercettazione, soprattutto attraverso i nuovi canali comunicativi, e l’utilizzo degli stessi in ambito giudiziario. L’analisi del Parlamento si concentrerà in particolare sul mantenimento del diritto alla privacy e alla sicurezza nell’ambito dell’approvazione di questi emendamenti.

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Immigrazione, “lo scorso dicembre sono stati espulsi 25 immigrati”

In conclusione, il ministro ha rammentato che, benché non ci siano prove contro gruppi terroristici sbarcati in Italia, alla fine dello scorso dicembre sono stati espulsi dal nostro Paese 25 immigrati, tra i quali 9 tunisini, 6 marocchini, 3 pachistani, 2 egiziani, 2 kosovari, 1 turco, un franco-tunisino e un franco-algerino. Il motivo era legato a ragioni di sicurezza preventive nei confronti dei suddetti soggetti. Le intercettazioni e le misure preventive di espulsione sono collegate ad un episodio avvenuto lo scorso febbraio, in cui una motovedetta della Guardia Costiera è stata assalita da uomini armati mentre soccorreva i migranti. In quell’episodio isolato, la Capitaneria di Porto non aprì il fuoco temendo per l’incolumità dei migranti saliti a bordo.

Erica Benedettelli

[immagine da si24.it]