"Inception", l'Oscar resta un sogno?
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"Inception", l'Oscar resta un sogno?

giovedì 24 febbraio, 2011

La liturgia degli Oscar ha avuto inizio, con lo srotolamento, nel tempio del Kodak Theatre di Los Angeles, del suo paramento per eccellenza: il red carpet, pronto al calpestio di agghindatissime attrici ed attori dalla falcata carismatica. In attesa che a fare notizia siano la tradizionale sfilata delle star prima, e l’ardua sentenza poi, i cinefili incalliti non possono fare a meno di riservare uno sguardo fugace ma incuriosito [MORE]alle quote dei bookmakers, in genere indicative dei rumours, se non dell’esito effettivo delle premiazioni. Il dato rilevante è quello del testa a testa tra “Il discorso del re” di Tom Hooper, già forte di 12 nomination, e "The Social Network” di David Fincher, per l’alloro principe, ossia l’Academy Award per il miglior film. La notizia, desumibile dalle quote pubblicate dall’agenzia britannica Stanleybet, sarebbe quella di un’inversione di tendenza rispetto ai pronostici di qualche settimana fa. La quota di 1,25 per il primo e di 2,50 per il secondo parla chiaramente di un avvantaggiamento forse decisivo dei film che vede protagonista Colin Firth, destinato salvo sorprese a stracciare la concorrenza per il premio di miglior attore protagonista.

Invero, pur trattandosi di ottimi film, non pare esattamente uno scontro tra titani. Vada come vada la tenzone, ciò che sorprende è che i possibili terzi incomodi paiano essere “Il Grinta” dei fratelli Coen e “The Fighter”, quotati rispettivamente a 21,00 e 29,00; effettivamente, per motivi diversi, in possesso delle carte in regola per recitare il ruolo di outsider, ma forse immeritatamente distanziati da “Inception”, la cui vittoria è data a 41, al pari di “Black Swan”. Dopo la deludente esclusione dalla candidatura alla migliore regia, il difficile ribaltamento dei pronostici per l’Oscar al miglior film pare profilare per il film di Nolan, a fronte delle 8 nomination, il bottino presumibilmente magro di qualche statuetta “secondaria”, di quelle definite “tecniche”: probabilissimo almeno il premio al guru dei soundtrack Hans Zimmer per la migliore colonna sonora, nonostante l’insidiosa rivalità di “The Social Network” (Trent Reznor e Atticus Ross).

A margine delle chiacchiere da “bar del cinema” su chi possa vincere cosa, vale la pena sottolineare come il primo dato da acquisirsi sull’edizione degli Oscar 2011 sia quello dell’ingiusta sottovalutazione di “Inception”, unico prodotto realmente schiantante nel panorama cinematografico recente, che sconta verosimilmente la complessità di una struttura drammatica stratificata secondo diversi livelli onirici. Non è bastata l’azione incalzante del film, né la forza visiva degli effetti e delle scenografie (due delle 8 nomination agli Oscar). Un film giudicato in possesso di una buona colonna sonora, buoni effetti visivi, buone scenografie ed una buona sceneggiatura è stato incredibilmente sminuito nei propri tratti caratterizzanti: una magnifica regia ed un ottimo cast. Eppure, le opere di tecnica impeccabile – ma meno spettacolari – sono semmai quelle favorite per il premio a miglior film: “Il discorso del re”, con la sua fluida e toccante vicenda, in realtà cucita sulla pelle di un Colin Firth “regale”; e “The Social Network”, che ha il pregio di manipolare la vicenda reale della nascita di Facebook fino a sceverarne il sottofondo psicologico, con ritmo studiatissimo e sceneggiatura al bilancino. Altissimo artigianato, d’accordo: perché no, arte cinematografica scaltrita. Ma a volta l’azzardo dovrebbe pagare: per il visionario – lui sì – Nolan, invece, l’Oscar sembra destinato a restare una visione.
 


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