Inchiesta Consip, Renzi: "Se mio padre è colpevole, pena doppia"
Politica Lazio

Inchiesta Consip, Renzi: "Se mio padre è colpevole, pena doppia"

sabato 4 marzo, 2017

ROMA, 4 FEBBRAIO 2017- “Se mio padre ha commesso qualcosa, non solo deve andare a processo ma deve avere anche una pena doppia. Mio padre deve essere processato se i giudici lo riterranno opportuno". Sono queste le parole dell’ex premier Matteo Renzi, dichiarate nel programma Otto e mezzo su La7, come ospite di Lilli Gruber.[MORE]


L’ex premier si riferisce all’inchiesta Consip, un supposto caso di corruzione che riguarda il ministro dello sport Luca Lotti, un imprenditore napoletano, alcuni principali della società CONSIP, inerente agli acquisti della pubblica amministrazione, Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio.


Renzi ribadisce la sua linea senza esitazioni :” Se c'è un parente di un politico indagato in passato si pensava a trovare le soluzioni per scantonare il problema ed evitare i processi. Io sono fatto in un altro modo: per me i cittadini sono tutti uguali. Anzi. Se mio padre secondo i magistrati ha commesso qualcosa mi auguro che si faccia il processo in tempi rapidi. E se è davvero colpevole deve essere condannato di più degli altri per dare un segnale, con una pena doppia".


"Se ci sono ricatti si va dai magistrati. Vogliamo essere chiari: stiamo parlando di soldi pubblici e allora se ci sono ricatti e reati, se ci sono tangenti c'è il dovere di fare i processi. Noi siamo persone perbene, non abbiamo paura dei processi. Anzi. Erano quelli di prima che facevano i lodi e il legittimo impedimento per non fare i processi. Si va in tribunale e si guarda chi ha ragione e chi ha torto".


L’ex premier continua:” "Riterrei una cosa gravissima se mio padre fosse condannato, ma lui risponde di se stesso Io so chi è mio padre, dal punto di vista processuale dovrà rispondere alle domande. Già una volta è stato assolto, vediamo come va questa volta".


”In questi anni in cui abbiamo governato ci sono stati una serie di cambiamenti ai vertici della macchina pubblica e non c'è stato alcuno scandalo verificato dalla magistratura, e non dai giornalisti di Cerno (direttore dell'Espresso)"


Non manca la frecciatina al M5s: "Non sto in un partito guidato da un pregiudicato, io ai miei principi ci tengo. Io ho una fedina penale diversa da Beppe Grillo".


E ricorda:” C'è un principio: siamo garantisti sempre e si aspetta la sentenza sempre. Quando è uscita la vicenda dell'avviso di garanzia alla sindaca Raggi io ho detto 'difendo il sindaco di Roma'. Spero sia innocente e sicuramente lo è fino" all'eventuale condanna”.


"Se la buttiamo sulla questione processuale e penale - ha aggiunto - devo dire con molta forza, a tutela della comunità di persone che ho rappresentato, a iniziare dal Pd, che si aspetta la sentenza sempre, si è garantisti e si rispetta la presunzione di innocenza" conclude Renzi.


L’attenzione si sposta sul ministro dello sport Lotti, che sarebbe indagato con l’accusa di rivelazione di segreto e favoreggiamento. L’ex presidente del consiglio si esprime così:” Non deve assolutamente dimettersi. Lo conosco da anni e la sua famiglia deve sapere di avere in casa una persona estremamente onesta. Non accetto processi sommari. Luca Lotti è indagato insieme al comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette. Sono pronto a scommettere che Lotti e Del Sette, cui va la mia stima, non hanno commesso niente. Ma sta ai magistrati valutare".


"Lotti non ha alcun rapporto con Romeo", ha detto l’ex presidente del consiglio. "Romeo - ha aggiunto - è una persona che è stata indagata, processata e assolta la volta scorsa e adesso è di nuovo sotto procedimento". Ma, ha concluso, "ho l'impressione che si voglia discutere di tutto tranne che dei problemi delle persone" prosegue.


Per l’ex premier” c'è un disegno evidente in queste ore di tentare di mettere insieme cose vecchie di mesi". L'indagine su Lotti e Del Sette "è una cosa di tre mesi fa. Cosa è successo? Una discussione incredibile. L'obiettivo è creare tensioni ad hoc per alimentare le polemiche e non parlare degli italiani. Le lasciamo a chi pensa che la politica sia inseguire dal buco della serratura le intercettazioni".


Abbandonando l’inchiesta Consip, Renzi discute sulla condanna in primo grado a nove anni di Denis Verdini, senatore e banchiere italiano, definendola un’accusa “pesante” e, se la condanna dovesse essere riconfermata, sarebbe un “fatto rilevante, grave e con conseguenze non solo politiche ma anche personali”.


E continua su un’altra linea:” Quanto al giudizio politico, se si è fatto Jobs act, Expo e Giubileo e una serie di cose concrete, è perché c'è stata una maggioranza che nonostante il fallimento delle elezioni 2013 ha governato. Se non c'era Verdini non passavano i diritti civili, perché Bersani non ha vinto le elezioni nel 2013".


In ultima battuta, si parla delle Primarie PD: ”Le primarie saranno il 30 aprile? Stra-Sì . È una bellissima sfida, non vedo motivo per rinviarle.” E annuncia:” Nella campagna congressuale che partirà con Lingotto farò un ticket con il ministro Martina, non sarò solo. Non sarà il congresso dell'uomo solo al comando. Ci saranno altre persone che saranno coinvolte e sarà una bella esperienza, con una campagna fatta di proposte. Non mi sentirà mai parlar male degli altri.”


"In questi tre anni qualcosa è cambiato. Potevo fare meglio e mi viene un groppo in gola a pensarlo. Ma il Lingotto non può essere il racconto dei mille giorni appena trascorsi ma l'occasione di raccontare che tipo di Italia possiamo mandare a testa alta in Europa" ha concluso.


Sulla legge elettorale, Renzi afferma:” "il meccanismo immaginato era quello dei sindaci. Il Pd ha proposto il Mattarellum. Ora purtroppo rischiamo di andare nel pantano, ma la soluzione migliore è il Mattarellum". Ma ci sono i voti per approvarlo? "Spero di sì, penso di no".

(foto da Il Giornale OFF)

Eleonora Ranelli


Autore
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