Tragedia ad Arzachena: scontro frontale all’alba, morti due giovanissimi. Grave un terzo ragazzo
Il drammatico incidente è avvenuto oggi 13 luglio alle porte della cittadina gallurese. Le vittime avevano 17 e 18 anni. Ferite anche due turiste austriache.
ARZACHENA (SS) – Un a domenica mattina segnato dalla tragedia sulla strada provinciale all’ingresso di Arzachena, in Sardegna. Due giovanissimi di origine marocchina, di 17 e 18 anni, hanno perso la vita in un terribile incidente stradale avvenuto poco prima delle 9 del mattino del 13 luglio. Un terzo ragazzo, anch’egli minorenne, è rimasto gravemente ferito ed è stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale di Sassari. Le tre vittime viaggiavano su una Ford Fiesta diretti al lavoro presso un parco acquatico della zona, che ha deciso di chiudere in segno di lutto.
La dinamica dell’incidente
Secondo una prima ricostruzione, l’utilitaria con a bordo i tre giovani avrebbe prima sfiorato un’ambulanza dell’associazione Agosto 89, che stava rientrando da un intervento. Pochi istanti dopo, l’impatto frontale con un Suv MG ha generato una scena drammatica: lamiere contorte, rottami sparsi sull’asfalto e un bilancio tragico. I due ragazzi seduti nei sedili anteriori sono deceduti sul colpo. Il terzo passeggero, rimasto incastrato tra le lamiere, è stato estratto dai vigili del fuoco e trasferito in elicottero a Sassari in condizioni critiche.
Nel Suv viaggiavano due donne austriache in vacanza, Sedlak Sabine (35 anni) e Kern Claudia (38), entrambe rimaste ferite ma non in pericolo di vita. Sono state ricoverate all’ospedale di Olbia per accertamenti. I primi a intervenire sono stati proprio i volontari dell’ambulanza appena incrociata dai giovani: i loro sforzi, purtroppo, non sono bastati a salvare le due giovani vite.
Una comunità sotto shock
L’eco della tragedia ha portato il parco acquatico in cui lavoravano a chiudere temporaneamente in segno di rispetto e lutto. Si attendono ulteriori accertamenti da parte delle autorità per chiarire con esattezza le cause dell’incidente, ma l’eccessiva velocità