Salute

Catanzaro. Infarto, per salvare vite ogni minuto è prezioso e 120 troppi

CATANZARO, 06 LUGLIO - In caso di infarto ogni minuto conta, ancor più di quanto si pensasse finora: il limite della cosiddetta Golden Hour, ovvero il periodo di 120 minuti di tempo limite per intervenire in modo da salvare la vita del paziente, è ormai superato. A evidenziare l'importanza di soccorsi tempestivi sono nuovi dati scientifici, discussi oggi a Matera, durante la presentazione della campagna nazionale 'Ogni minuto conta', promossa da 'Il Cuore Siamo Noi - Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus', con il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia (Sic).

La rapidità dei soccorsi in caso di infarto, come noto, è indispensabile. "Gli ultimi studi hanno dimostrato - spiega Francesco Romeo, direttore della Scuola di Specializzazione in cardiologia Università Tor Vergata di Roma e presidente de Il Cuore Siamo Noi - che non esiste in realtà un 'tempo soglia' che permetta di discriminare tra intervento tempestivo o meno, ma che la prognosi del paziente peggiora in maniera continua all'aumentare del ritardo nel trattamento". E questo è ancor più vero per pazienti in condizioni gravissime: in questi casi per ogni ritardo di 10 minuti si registrano ben tre morti in più su 100 pazienti".

Tuttavia, anche fra i pazienti che arrivano in condizioni meno gravi il ritardo ha un impatto negativo. "Più si indugia - aggiunge Ciro Indolfi, presidente Sic e direttore di Cardiologia dell'Università Magna Grecia di Catanzaro - maggiore è la quantità di muscolo cardiaco che viene perso, con importanti conseguenze nella qualità di vita. Il tempo è muscolo". Per ridurre il ritardo, due le strategie: educare i cittadini a riconoscere rapidamente i sintomi e migliorare l'organizzazione dei soccorsi. Entrambi sono gli obiettivi della campagna 'Ogni minuto conta', che verrà diffusa su media e social media.