Ingroia su Consulta: Sentenza già scritta per ragioni politiche

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MILANO, 05 DICEMBRE 2012 – Duro il commento dell'ex procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso per conflitto di attribuzione del Quirinale sulle intercettazioni del Capo dello Stato collegate all’indagini sulla presunta trattativa Stato-Mafia, “Devo ricredermi su quanto pensai quest'estate leggendo le considerazioni di Gustavo Zagrebelsky, il quale riteneva che la sentenza dei suoi ex colleghi della Consulta fosse già scritta. Credevo che esagerasse, invece aveva ragione: per ragioni politiche prima ancora giuridiche, non c'era altra via d'uscita che dare ragione al presidente della Repubblica”.

In particolare, per la Consulta, non spettava alla procura di "valutare la rilevanza della documentazione relativa alle intercettazioni delle conversazioni telefoniche” avvenute tra Napolitano e l'ex ministro dell'interno ed ex vicepresidente del Csm Nicola Mancino

L'ex procuratore aggiunto di Palermo, nell’intervista rilasciata al 'Corriere della Sera', prosegue, “Penso che i giudici avessero l'esigenza di dare ragione al capo dello Stato. Aspetterò di leggere le motivazioni della sentenza per capire se volevano anche dare torto alla Procura di Palermo ad ogni costo ma dalle righe diffuse fin qui si capisce che dovevano sostenere in tutto la posizione del Quirinale. Poi magari le motivazioni mi convinceranno del contrario, ma ora non posso che esprimere queste valutazioni”. [MORE]

Infine, l’amara conclusione di Ingroia, “Siamo cornuti e mazziati, per usare termini meno giuridici e più popolari. Noi abbiamo fatto di tutto perché di quelle conversazioni non uscisse nemmeno una riga, e infatti non e' uscita nemmeno una riga. Proprio perché avevamo a cuore la riservatezza delle conversazioni del presidente. A fronte di ciò non solo non abbiamo avuto alcuna riconoscenza, ma ci siamo visti prima sbattere contro un conflitto davanti alla Corte Costituzionale e adesso una sentenza punitiva. Sinceramente mi pare assurdo”.


(fonte: Corriere della Sera)
 

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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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