Intervista ad Andrea Tidona: "Il mio sogno l'ho già realizzato,  fare il mio lavoro"
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Intervista ad Andrea Tidona: "Il mio sogno l'ho già realizzato, fare il mio lavoro"

giovedì 6 marzo, 2014

MILANO, 06 MARZO 2014 - Per la serie di interviste - fatte in esclusiva per InfoOggi da Stefano Telese - è la volta di un attore che – anche in questo caso - non ha bisogno di grandi presentazioni: Andrea Tidona, protagonista della fortunata serie tv “Braccialetti Rossi”.

Cosa puoi raccontarci del tuo personaggio?
«Il dott. Alfredi, è un personaggio semplice, lineare, una persona anziana che non è più in grado di operare e non potendo farlo si dedica allo studio. È una sorta di padre dell'ospedale. Un punto di riferimento per i ragazzini e, soprattutto, uno di cui potersi fidare ciecamente, come ad esempio in tutte quelle situazioni delicate, quali possano essere come ad esempio riferire ad un paziente qualcosa di scomodo. Si prende sempre carico lui della responsabilità». [MORE]

A cosa è dovuto il successo della serie?
«Il successo è dovuto al fatto che il lavoro e la qualità pagano sempre, ma soprattutto più di tutto la capacità di trasmettere emozioni. Anche se qualcuno può pensare che sia angosciante e pesante per gli argomenti trattati, si parla pur sempre di quella che è la vita "vera". La cosa fantastica è che siamo riusciti a coinvolgere una parte del pubblico nuova, ovvero i ragazzi, che riescono facilmente ad immedesimarsi nelle storie raccontate. I ragazzini che ha scelto e diretto in maniera impeccabile Giacomo Campiotti sono stati semplicemente favolosi. Prima dell'uscita della serie erano tutti molto spaventati della buona riuscita, io invece sapevo che sarebbe stato un vero successo e ci ho creduto fin dal primo momento».

È prevista una seconda serie? Ti rivedremo?
«Si, si faranno sicuramente, già dovrebbe essere prevista una seconda serie, ed è inevitabile dopo il successo della prima stagione. Io credo che il personale medico dovrebbe rimanere quasi completamente lo stesso. Diciamo che dovremmo essere più avvantaggiati nella riconferma rispetto invece a coloro che interpretavano i pazienti».

Che effetto ti ha fatto essere in tv in 4 fiction contemporaneamente?
«Mi ha fatto un certo effetto effettivamente. Non è cosa di tutti i giorni essere in onda quattro sere su sette. I miei amici mi prendevano in giro. In realtà avrei preferito anche io fossero distanziati nel tempo, ma mi piace la cosa che tutti i personaggi sono diversi da loro per temperamento e che le fiction siano tutte diverse per ambientazione».

Tre aggettivi per descrivere Andrea Tidona?
«Mi viene più naturale dirti cosa non sono. Penso infatti di non essere per niente ipocrita, mentre penso di essere molto tollerante, una delle cose che più conta al giorno d'oggi. Mentre credo di essere Laico, in quanto non sono uno che riesce a seguire delle dottrine. Non sono mai riuscito ad avere rapporti con la Chiesa intesa come congregazione».

Cosa pensi della tv attuale e del cinema ?
«La tv in generale è in una situazione a dir poco triste. Nella maggioranza dei casi è un modo veramente misero di intrattenere. È tutto giocato oramai sullo spettacolo a tutti i costi. Sempre un gioco delle parti anche nei talk show politici. Le fiction io le definisco dei "sonniferi" in quanto il pubblico per 1/2 ore stacca la spina e si distacca dalla realtà. Pasolini aveva ragione. Oramai nella tv odierna ogni cosa è strapagata. Al Cinema, invece, mancano i produttori, quelli che investono e mettono soldi per produrre e quindi è calata notevolmente la qualità».

Il sogno da realizzare?
«Vorrei poter andare in giro per il mondo, poi tornare, fare un film da oscar, e ripartire. Oppure una cosa più fattibile, visto che ho una casa in Sicilia, fare sei mesi li e sei di lavoro. Ma in fin dei conti il mio sogno l'ho già realizzato, ovvero fare della mia passione, il mio lavoro e va benissimo così».

Stefano Telese

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