Intervista a Renato Raimo
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Intervista a Renato Raimo

lunedì 30 dicembre, 2013

NAPOLI, 30 DICEMBRE 2013 – Per la serie di interviste - fatte in esclusiva per InfoOggi da Stefano Telese – oggi cercheremo di conoscere meglio l’attore di teatro, cinema e tv: Renato Raimo.

Come nasce la passione per lo spettacolo?
«Posso parlare della mia esperienza. Nasce dalla inconsapevolezza del gioco. Poi diventa consapevolezza, perché ci stai bene su quelle tavole, ti piace, e gli dedichi gran parte della tua vita e ti scopri attore. Spero di non perdere mai quel sapore, che ancora ho, dell’inconsapevolezza del gioco, che rende il mio lavoro una delle cose più belle che la vita mi abbia regalato». [MORE]

Negli ultimi anni ha legato la sua immagine alla soap Centovetrine. Quali sono secondo lei i segreti del successo di questa serie?
«In una lunga serie che è cresciuta con una generazione e più di spettatori, ormai siamo alla 14 stagione, il successo non può che essere dovuto ad una commistione di ingredienti efficaci che va dalla sceneggiatura, all’ambientazione, alla bravura degli attori che sanno dare credibilità ai personaggi. Hai idea di cosa vuol dire mantenere un ruolo per cosi tanto tempo? Io sono contento del mio Zanasi, un personaggio che ha trovato il suo spazio da subito, e ha lasciato un segno, trovandosi in prima serata con l’esperimento del serale! Ormai sono furori dalle storie da aprile del 2013, ma il pubblico continua a manifestarmi il suo affetto. E lo fa anche venendo a teatro a sostenermi. Sapessi la gioia di quelli incontri a fine spettacolo».

In queste settimane è al teatro con “Controvento”. Cosa puoi raccontarci di questa esperienza?
«Controvento racconta la storia di Corradino d’Ascanio, uno degli inventori più geniali del 900. Dalla sua matita è nata la Vespa, e non solo. Corradino ha inventato molte cose, e dopo Leonardo da Vinci è a lui che si deve l’attuale Elicottero. Ma al di là della sua genialità io racconto le sue passioni, la sua capacità di saper sognare, i successi e gli insuccessi in un Italia che come spesso accade non sa dare ascolto ai propri figli. Ma soprattutto Corradino incarna quella così oggi tanto richiamata “capacità di reinventarsi”. Ma i giovani devono avere degli esempi e d’Ascanio lo è! Per questo incontro i giovani delle scuole e gli universitari che restano affascinati da Corradino, che ci ha regalato in uno dei momenti più difficili della nostra storia, il dopoguerra, anche grazie all’intuizione di Enrico Piaggio, il mito inossidabile della Vespa».

 

Ha un sogno lavorativo ancora non realizzato?
«Ne ho molti, ma sto lavorando dentro di me per realizzare quello più bello, un ruolo da protagonista in un film in costume! Ma non voglio dirti altro, perché i sogni quelli veri e profondi che ti condizionano la vita non si svelano del tutto».

Programmi futuri?
«Girerò con i miei spettacoli, oltre Controvento, sarò in tournèe con “La ragione degli altri di Pirandello. In entrambi sono interprete e regista. Sono in attesa dell’uscita nelle sale del film che ho girato ad agosto scorso “L’aquilone di Claudio” per la regia di Antonio Centomani, un’opera prima che lascerà il segno. Argomento delicato, la atassia, una malattia neuro genetica purtroppo ancora una sconosciuta. E’ una storia vera! In questo film affianco un cast d’eccezione, da Milena Vucotich a Luigi Diberti, Massimo Poggio, Irene Ferri, fioretta Mari. In tv dopo due anni in Mediaset il ritorno sulla Rai in Don Matteo 9. E poi un progetto cinematografico ai nastri di partenza».

Intervista di Stefano Telese


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