Cultura e Spettacolo

Intervista a Rita Pavone:l'incontro con Totò, la sfida vinta con "Masters" e un nuovo tour

SALERNO, 20 APRILE 2014 - Dopo 19 anni di silenzio musicale quest’anno la Signora Rita Pavone ha deciso di tornare in pista con un nuovo album di inediti. Un disco importante, maturo ed in un certo sofferto, visto che rappresenta per la “cantante prodigio” della musica italiana la realizzazione di un vero e proprio sogno.

Rita Pavone si avvicina giovanissima al mondo della musica. A soli 17 partecipa alla prima edizione del Festival degli sconosciuti di Ariccia, un concorso canoro che cambierà la sua vita privata ed artistica. Durante la kermesse, infatti, non solo incontra Teddy Reno, l’uomo che amerà per tutta la vita, ma conquista anche il primo contratto discografico per la RCA.

Nel giro di poco tempo arriva il grande successo mondiale, complice la pubblicazione di brani come “La partita di pallone”, “Sul cocuzzolo”, “Come te non c’è nessuno”, “Cuore”, “Datemi un martello”, “Fortissimo” e “Il Ballo del mattone”. La sua fama non conosce confini: Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone, Sud America e Stati Uniti. La sua voce conquista il mondo trasformandola in una star internazionale da milioni di copie e concerti all'Olympia di Parigi e a New York facendo da apripista alle future star dei nostri giorni, su tutte Laura Pausini.

Una carriera straordinaria che l'ha vista trionfare anche come attrice, indimenticabile il suo personaggio nello sceneggiato "Il giornalino di Gianburrasca" e successivamente anche in tv, dove è recentemente tornata come giurata nello show di Raiuno "La pista". 

Prima di partire in giro per l'Italia con l'attesissimo "Rita Is Back Tour", ho avuto il piacere di intervistare la fortissima Rita per i lettori di InfoOggi.it 

Intervista a Rita Pavone

Tre aggettivi per descriverti…?

«Determinata, puntuale, caparbia, e, mi sia concesso, generosa.»

Se non avessi fatto la cantante….

«Faccio il mestiere più bello del mondo, non lo cambierei per nulla al mondo! Mah, se devo proprio pensare ad altro direi l’attrice di teatro…»

Quale esperienza ti ha cambiato la vita?

«Vincere il Festival degli sconosciuti di Ariccia incontrando e conoscendo, peraltro, quello che poi sarebbe diventato mio marito.»

L’incontro con Totò…

«Da brivido. Un Artista vero con la a maiuscola. Fantasia, creatività e recitazione da vero Principe.»

Quali musicisti hanno ispirato la tua carriera?

«Mio padre aveva un amico marinaio che subito dopo la guerra gli portava i dischi americani che in Italia non conosceva nessuno. Sono cresciuta con quelli. Mentre in Italia tutti erano abituati a canzoni come “Buongiorno tristezza” di Claudio Villa, io già a 12, 13 anni, avevo il rock addosso e mi piacevano lo swing, il jazz, i grandi autori o interpreti americani come Bobby Darin, Burt Bacharach, Fats Domino, Gene Vincent, Tony Bennett. Loro sono i miei maestri ed per questo che ho intitolato il mio nuovo doppio CD “Masters”, riferendomi al duplice significato della parola - come “Maestri ispiratori” e come le matrici dei dischi.»[MORE]

Rita Pavone, Masters segna il ritorno sulle scene musicali

Nel nuovo album “Masters”, che arriva a 19 anni di distanza dal suo ultimo disco di inediti, ha reinterpretato alcuni brani storici della tradizione americana. Un progetto importante, che ha rappresentato per Lei la realizzazione di un piccolo sogno, perché?

«E’ vero, l’idea l’ho sempre avuta. E’ nata con i miei esordi . E’ l’album che volevo fare da 50 anni, con le canzoni che ascoltavo da ragazzina, prima ancora di avere successo. Non ho potuto farlo prima perché da me i discografici si aspettavano altro. Poi, dopo essermi fermata per qualche anno, mi sono detta “o adesso o mai più” e, in due anni, mi sono prodotta tutto da sola: scegliendo canzoni che avessero una storia, chiedendo le autorizzazioni alle major americane, trovando un arrangiatore, Enrico Cremonesi, straordinario, con una versatilità e una eleganza rara, ma soprattutto capace di avere di suo quel tipico "ritardo" che nello swing è una dote innata, e poi collaborando per la traduzioni con numeri uno assoluti come Lina Wertmuller, Enrico Ruggeri e Franco Migliacci, perché volevo che le traduzioni italiane avessero un’anima e potessero essere “moderne”. E ho voluto il meglio anche nella produzione, incidendo buona parte del disco in diretta e avvalendomi di splendidi musicisti; affidando il mixaggio dell’ album al 4 volte Grammy Awards, James “ Bonzai “ Caruso e masterizzandolo al Metropolis Studio di Londra con John Davis, che collabora abitualmente con gli U2- The Enemy -Lana Del Rey e i Led Zeppelin. Quest’ultimi gli hanno regalato proprio quest’anno un Grammy per il mastering del loro ultimo album .Sono molto contenta del risultato finale e sono ancora più contenta di come sia stato accolto questo disco sia dal pubblico che dai media.»

Ti commuovi di fronte….

«Di fronte alle cose serie come le persone che non stanno bene. E posso diventare una furia se mi accorgo che qualcuno maltratta un altro oppure gli animali.»

Tra tutte le canzoni presenti nel disco a quale si sente particolarmente legata? E perché?

«Direi al singolo scelto per lanciare il disco, “I want you with me” perché, soprattutto nel video-clip che abbiamo realizzato, si ripercorre un po’ tutta l’incredibile favola della mia vita, fino all’inizio del mio percorso sentimentale a fianco di mio marito, ma se parliamo di ballad, allora la scelta diventa difficile, anche se su tutti svetta “ Ho tolto il make up “ la cui versione italiana , grazie alla brillante penna di Enrico Ruggeri, sfavilla come un rubino al sole.»

Il prossimo 06 Aprile partirà da Milano il suo tour “Rita Is Back - Live 2014”. Dopo nove lunghi anni tornerà ad esibirsi sui palcoscenici italiani. E’ emozionata?

«Di più. Molto di più! Al di là che questo è per me come un nuovo esordio, incontrare il pubblico è sempre emozionante. E’ il senso vero del nostro mestiere. Ed è un continuo arricchimento. E poi devo dire che cantare e stare sul palcoscenico mi piace veramente molto.»

Può svelarci qualche piccola anticipazione circa la scaletta e su come sarà il suo attesissimo ritorno live?

«Sarà tradizionale ma anche moderna. Cercherò di essere coinvolgente e di regalare buona musica intervallando i brani storici della mia lunga carriera a quelli tratti da Masters. Sarò accompagnata da una band di 9 musicisti diretta da Enrico Cremonesi.Farò una grande attenzione non solo all’interpretazione ma anche alla creatività e alla esecuzione musicale. E per quanto sia possibile, cercherò di fare una sorta di “concerto da vicino”, per ringraziare i fan del calore e della partecipazione che da sempre mi riservano. E lascerò la porta aperta a quei miei colleghi che di piazza in piazza avranno piacere di salire sul palco con me … A Milano, ad esempio, Enrico Ruggeri e Loredana Bertè ma anche Dario Gay e Manuel Frattini mi hanno promesso che non mancheranno!»

Emanuele Ambrosio

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