Intimidazione a un giornalista a Vibo Valentia: auto danneggiata nel centro città

Tempo di lettura: ~3 min

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Solidarietà a Pietro Comito dopo l’atto vandalico: il cronista denuncia l’episodio e ribadisce la sua volontà di non arretrare.

Un nuovo episodio di intimidazione contro la stampa si è verificato a Vibo Valentia, dove il giornalista Pietro Comito, volto noto dell’emittente televisiva Video Calabria, ha trovato la propria auto danneggiata mentre era parcheggiata in piazza Santa Maria, nel pieno centro cittadino.

Secondo quanto ricostruito, ignoti avrebbero inciso con un oggetto appuntito una profonda riga sulla fiancata del veicolo, un gesto che – oltre al danno materiale – appare come un chiaro messaggio intimidatorio rivolto al cronista.

Il giornalista denuncia sui social: “Non farò passi indietro”

Pietro Comito ha scelto di raccontare pubblicamente l’accaduto attraverso un video pubblicato sui propri canali social. Le sue parole sono un messaggio diretto e fermo a chi ha compiuto l’atto vandalico.

Nel suo post scrive:

“Lascio la mia auto parcheggiata e ritrovo un bel pensiero da parte di qualcuno. A chi ritiene che io possa fare un passo indietro dico questo: nella mia vita ho incassato colpi ben più duri e li ho affrontati con coraggio. Non sono come voi, vigliacchi. Io vi guardo e vi affronto a testa alta”.

Il giornalista sottolinea inoltre il valore della comunità che lo sostiene:

“Vibo Valentia è una città bellissima. Voi non siete come noi. Ci sono persone che credono in me e apprezzano ciò che faccio. Non sono solo. C'è un cordone sanitario intorno a me che vi permette di agire solo nell'ombra”.

Un gesto grave che riapre il tema della libertà di stampa

L’episodio riporta l’attenzione su un tema centrale: la tutela dei giornalisti e la difesa della libertà di informazione. In Calabria, terra dove spesso cronaca, poteri e legalità si intrecciano, episodi di questo tipo non sono purtroppo isolati.

Secondo associazioni e osservatori come Ossigeno per l’Informazione e FNSI, la regione rientra tra le aree italiane con più segnalazioni di intimidazioni a giornalisti, spesso impegnati nel racconto di vicende delicate, inchieste giudiziarie o fenomeni criminali.

Reazioni e solidarietà

Sebbene al momento non siano state diffuse dichiarazioni istituzionali, l’episodio ha già suscitato solidarietà nel mondo dell’informazione e tra i cittadini che seguono il lavoro del cronista.

La vicenda potrebbe ora essere oggetto di indagini da parte delle autorità, per tentare di risalire agli autori e comprenderne il movente.

Conclusioni

Il gesto vandalico ai danni dell’auto di Pietro Comito non è solo un episodio isolato, ma un campanello d’allarme che chiama in causa il valore civico della legalità e della libertà di stampa.

In un territorio dove raccontare i fatti può essere scomodo, la risposta migliore rimane quella del giornalista stesso: non arretrare, continuare a fare informazione e camminare a testa alta. (Immagine archivio)

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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