Istat: un Italiano su 4 è a rischio povertà

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Roma, 29 dic. 2011 - Nel biennio 2009-2010, evidenzia l'indagine Istat condotta nella seconda parte del 2010 su circa 19.000 famiglie (47.500 individui), risultano sostanzialmente stabili in Italia sia il rischio di poverta' (dal 18,4 al 18,2 %) sia quello di grave deprivazione materiale (dal 7% al 6,9 %), mentre e' aumentata dall'8,8% al 10,2 % la quota di persone che vivono in famiglie a bassa intensita' di lavoro, dove cioe' le persone di 18-59 anni di eta' lavorano meno di un quinto del tempo. [MORE]



Dai dati, emerge inoltre che il 12,9% delle famiglie abitanti nel Mezzogiorno e' gravemente deprivato, valore piu' che doppio rispetto al Centro (5,6%) e piu' che triplo rispetto al Nord (3,7%).
L'Istat spiega che le tipologie familiari piu' esposte al rischio di deprivazione materiale sono quelle con un alto numero di componenti e/o con un basso numero di percettori di reddito. Si trovano piu' frequentemente in condizioni di disagio le famiglie monoreddito, come gli anziani soli e i monogenitori, e quelle con tre o piu' figli minori.


Il 50% delle famiglie residenti in Italia ha percepito nel 2009 un reddito netto non superiore a 24.544 euro l'anno (circa 2.050 al mese). Nel Sud e nelle Isole, meta' delle famiglie ha guadagnato meno di 20.600 euro (circa 1.700 euro mensili).



La quota di reddito totale del 20% piu' ricco delle famiglie residenti in Italia e' pari al 37,2%, mentre al 20% piu' povero spetta l'8,2% del reddito. Con riferimento ai redditi 2009, la disuguaglianza, misurata dall'indice di concentrazione di Gini, mostra un valore superiore alla media europea nella ripartizione Sud e Isole (0,32) e inferiore nel Centro (0,29) e nel Nord (0,29). Su scala nazionale l'indice di Gini e' pari allo 0,31, lievemente superiore alla media europea (0,30). Se tuttavia si includono i fitti imputati nel reddito, la diseguaglianza risulta minore (0,29). Entrambi i valori sono stabili rispetto

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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