Italia-Israele 3-0, CT Gattuso: “Abbiamo ritrovato spirito e compattezza. Il Mondiale è un dovere” Video

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Italia-Israele 3-0: Gattuso rilancia il progetto azzurro — “Se non andiamo al Mondiale, me ne vado lontano”

Un trionfo e un messaggio forte: la conferenza del CT

La vittoria dell’Italia contro Israele per 3-0 non è stata soltanto una bella serata di calcio per la Nazionale, ma anche il momento in cui Rino Gattuso ha voluto lanciare segnali chiari: da un lato la consapevolezza di una squadra in evoluzione, dall’altro la determinazione di un allenatore che punta in alto. In conferenza stampa, Gattuso non ha nascosto le sue ambizioni (e qualche audace dichiarazione): “Se non ci qualifichiamo al Mondiale, me ne andrò lontano”.

In questo articolo:

  1. Le scelte tattiche e le parole del CT
  2. Punti di forza e criticità evidenziate
  3. Il percorso verso la qualificazione mondiale
  4. Focus SEO: parole chiave in evidenza e struttura ottimizzata

1. Le scelte tattiche: come è arrivato il 3-0

Durante la conferenza, una domanda precisa ha stimolato una risposta interessante: “ripristinare la difesa di una volta, saper soffrire, stare attenti come un tempo”. Gattuso ha spiegato che l’Italia ha saputo alternare momenti di pressione, difesa chiusa e gestione del possesso:

«Quando partivano da dietro noi salivamo sui riferimenti; quando hanno provato ad aprirsi, abbiamo lavorato con i reparti, non ci siamo disuniti.»

Ha ammesso che qualche spazio è stato concesso, ma che la squadra “mi è piaciuta molto” per la capacità di variare il ritmo e adattarsi al momento della partita.

2. I punti di forza emersi

Spirito di gruppo e disponibilità

Gattuso ha sottolineato la disponibilità dei giocatori come elemento chiave:

«È una squadra che si allena sempre al top, che sta imparando a stare bene insieme.»

Questo affiatamento, secondo il CT, si riflette in campo sia quando si attacca sia quando c’è da soffrire.

Il lavoro degli attaccanti

Un altro aspetto rilevato con entusiasmo riguarda la fase offensiva:

«Gli attaccanti fanno pressione, doppia scalata, si buttano sulle seconde palle, cercano i canali nel possesso…»

Un comportamento che arricchisce il gioco anche nei momenti difensivi, rendendo l’Italia più versatile e imprevedibile.

Mentalità consapevole

Gattuso ha voluto sottolineare che la squadra non si è spaventata, anche quando ha dovuto resistere:

«Sappiamo che ancora dobbiamo migliorare, ma ci sono tante cose positive da cui ripartire.»

3. Le criticità da correggere

Nella stessa conferenza non sono mancati i passaggi in cui il CT ha indicato le aree più sensibili:

  1. Reazione alla pressione: «Quando subiamo qualcosa sembra che la squadra si impaurisca.»
  2. Evitare il “braccino”: Gattuso ha usato questa espressione per dire che non si deve avere paura di rischiare un po' quando si controlla il gioco.
  3. Rotazioni e sperimentazioni: tra le intenzioni future il CT ha confermato che darà spazio anche a chi ha giocato meno, per testare il livello della rosa.

4. Il messaggio forte: “Se non andiamo al Mondiale, me ne vado lontano”

Uno dei passaggi più incisivi della conferenza è arrivato verso la fine:

«Se non riusciremo a centrare l’obiettivo mondiale, me ne andrò lontano dall’Italia. Non è una fuga: è consapevolezza delle responsabilità.»

Una frase che ha colpito giornalisti e tifosi. Gattuso ha ribadito che da quando ha accettato il compito da CT, l’ha vissuto con il massimo impegno, pur conscio che altri candidati avevano più esperienza:

«Non sono scappato di casa… ma so che il merito vero sono i giocatori, io sto accanto a loro.»

È una sorta di esame pubblico: l’allenatore mette in gioco se stesso davanti all’Italia intera, chiedendo un risultato concreto. In caso contrario, sarà pronto a cambiare scenario.

5. Guardare avanti: il percorso verso il Mondiale

La partita contro Israele è stata solo una tappa — seppur importante. Gattuso ha ricordato che nel prossimo mese ci saranno rotazioni, momenti per sperimentare e per vedere la rosa all'opera. In maggio i tifosi, in novembre gli impegni ufficiali: tutto il percorso verso il mondiale sarà denso di tensione e di aspettative.

L’obiettivo rimane chiaro: costruire una squadra solida, che non dipenda solo dai talenti singoli, ma da un collettivo che sappia difendersi, attaccare, adattarsi. La fiducia nel progetto non manca, e la vittoria 3-0 su Israele è un bel segnale di partenza.


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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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