Gattuso: “Felice che la guerra sia finita. Viva la pace”
Il CT dell’Italia tra emozioni, lavoro e spirito di squadra: “Serve rispetto, intensità e leggerezza”
Udine – Alla vigilia della sfida tra Italia e Israele, il commissario tecnico Rino Gattuso ha affrontato con la consueta sincerità una conferenza stampa intensa, ricca di spunti tecnici e umani. Tra riflessioni sul calcio, il valore del lavoro e un messaggio di speranza per la fine della guerra, il tecnico calabrese ha mostrato ancora una volta la sua autenticità, dentro e fuori dal campo.
Il valore del lavoro: “Mi allenavo al 100% perché ero il più scarso di tutti”
Gattuso parte da un ricordo personale per spiegare la propria filosofia: “Mi allenavo al 100% perché ero il più scarso di tutti. L’unico modo per competere era lavorare più degli altri. Stavo ore e ore a migliorare i controlli, i passaggi, tutto. A volte avrei dovuto persino riposarmi di più”.
Un messaggio che oggi trasmette ai suoi ragazzi: la qualità tecnica non basta se non è accompagnata da dedizione e continuità. Per Gattuso, l’impegno quotidiano è la base su cui costruire qualsiasi risultato.
Allenamenti come partite: “Serve intensità, i numeri contano ma la testa di più”
Il CT spiega come la sua metodologia di lavoro sia basata sull’intensità: “Quando ci si allena, bisogna farlo come se fosse una partita. Credo molto nei numeri e nei dati, ma il calcio resta fatto di cuore, attenzione e disciplina. Gli strumenti della Federazione ci aiutano, ma tutto parte dall’atteggiamento”.
Un richiamo alla cultura del sacrificio, che rimanda ai principi di una Nazionale giovane e in costruzione, chiamata a trovare identità e continuità.
“Viva la pace”: l’abbraccio di Gattuso al ritorno degli ostaggi
Uno dei momenti più toccanti arriva quando Gattuso commenta le immagini degli ostaggi rilasciati e il cessate il fuoco: “Sono felicissimo che la guerra si sia interrotta. È stato bellissimo vedere famiglie riabbracciarsi, genitori e figli tornare a casa. Spero che la pace duri per sempre, perché non c’è nulla di più brutto della guerra. Viva la pace”.
Parole semplici ma sincere, che restituiscono il lato umano di un uomo spesso identificato solo per la grinta e la determinazione sul campo.
Spalletti e la “leggerezza”: “È un uomo vero”
Non manca un pensiero per Luciano Spalletti, suo predecessore, che lo ha elogiato pubblicamente: “Lo ringrazio. Spalletti è un uomo vero, se dice una cosa è perché la pensa. Io sono venuto qui sapendo esattamente cosa volevo fare: lavorare, creare appartenenza, trovare equilibrio. La leggerezza? Non lo so. So solo che nella vita di sicuro c’è la morte, il resto va conquistato giorno per giorno”.
Due attaccanti e mentalità offensiva: “Scelta di cuore e di tattica”
Sul piano tecnico, Gattuso spiega la decisione di schierare due punte fisiche: “Avevo solo il dubbio se riuscivamo a sostenere il peso di due attaccanti, ma mi hanno sorpreso. Lavorano tanto, pressano, aiutano la squadra. Non è una scelta casuale: è frutto di studio, di analisi dei dati e di confronto con il mio staff”.
Una mossa che ha dato equilibrio e fiducia al gruppo, dimostrando che anche le scelte coraggiose, se ben preparate, possono rivelarsi vincenti.
Gli errori da correggere: “Non basta la grinta, serve ordine tattico”
Gattuso analizza anche gli errori delle ultime gare, in particolare quelli difensivi: “Con la grinta non si sistema nulla. Serve lavorare tatticamente, spiegare bene ai giocatori cosa fare in campo. Gli errori contro l’Ungheria non sono stati di atteggiamento, ma di concetto. Se vuoi giocare di reparto, devi avere distanze corrette e canali chiusi. Domani dobbiamo migliorare molto su questo”.
Verso il Mondiale: “Porte aperte per tutti, anche per Zaniolo”
In chiusura, il tecnico azzurro parla del futuro e dell’entusiasmo che circonda la Nazionale: “Le porte sono aperte per tutti, anche per chi sta ritrovando la forma, come Zaniolo. È un talento che può dare tanto, e siamo contenti che stia ritrovando continuità. Noi osserviamo, viaggiamo, vediamo tante partite: chi merita, avrà sempre la possibilità di vestire la maglia azzurra”.
Conclusione: la forza tranquilla di Gattuso
Tra passione, umiltà e concretezza, Rino Gattuso sta riportando la Nazionale a uno spirito autentico, fatto di sacrificio, unità e rispetto.
“Ringraziamo i tifosi che domani saranno allo stadio e anche chi non potrà esserci. Questa è una festa, un momento da vivere insieme. Lavoriamo con il cuore, con la testa e con la voglia di rappresentare al meglio l’Italia. Il resto verrà da sé.”