ROMA, 20 GENNAIO 2015 – Ancora acceso lo scontro interno al Pd tra renziani e minoranza, per quanto riguarda la nuova legge elettorale, mentre Matteo Renzi incontra Berlusconi a Palazzo Chigi, a poche ore dalla votazione dell'Italicum. Poco prima dell'incontro, cominciato circa 30 minuti fa, Renzi avverte i dissidenti minacciando di tagliarli fuori dalla partita del Colle, per la decisione del nuovo presidente della Repubblica. Un aut-aut, dunque, per i trenta senatori del Pd posti di fronte a una scelta politica. Ottimista il premier, che su Twitter spiega la volontà di inserire il ballottaggio come “garanzia anti-inciucio”, e la sparizione delle liste bloccate; il tutto accompagnato dall'hashtag #lavoltabuona.
[MORE]
“Io sono pronto a dialogare con tutti fino all'ultimo, ma non mi faccio ricattare da nessuno”, aveva affermato Renzi nella giornata di ieri; “o questa settimana approviamo la riforma o ci teniamo il Consultellum”. Le minacce di Renzi sembrano sortire timidi effetti: 6 dissidenti si sono tirati indietro dalla linea intransigente, comunicando la loro volontà all'astensione “piuttosto che far cadere il governo in un momento così delicato”; ma i bersaniani puntano dritto, con i senatori pronti a bocciare la legge elettorale.
Per quanto riguarda il totonomi per il presidente della Repubblica, la rosa gradita a Silvio Berlusconi si orienterebbe intorno ai nomi di Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini. In attesa gli esiti della riunione con Renzi, ma il Cavaliere deve fare i conti anche con lo sfaldamento all'interno del suo partito: tra assenti e voto contrario, in Fi sono in 41 a sfilarsi dal patto del Nazareno.
Foto: giornalettismo.it
Dino Buonaiuto