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Italicum, no del M5S alle modifiche. Grillo: «Renzi un baro da due soldi»

ROMA, 30 GIUGNO 2016 - Il M5S stronca sul nascere l’ipotesi di modifiche all’Italicum, la legge elettorale già approvata in via definitiva, che  a settembre, tornerà alla Camera a seguito della mozione presentata da Sinistra Italiana sulla possibile incostituzionalità di alcune parti della legge. [MORE]

Nessuna apertura al dialogo da parte del Movimento. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio parlando della modifica della legge elettorale ha affermato che «non è una priorità». «Hanno parlato per tre mesi di referendum, olimpiadi e direzioni di partito. E così hanno perso le elezioni a Roma e Torino. Non contenti, il giorno dopo la sconfitta, hanno iniziato a parlare di modifiche alla legge elettorale, ovvero di come spartirsi le poltrone alle prossime elezioni politiche», queste le parole di Di Maio sul suo profilo Facebook. « La Camera dei deputati – ha aggiunto - ci costa 100mila euro all'ora (avete letto bene) e il Pd vuole spendere questi soldi per cambiare l'Italicum». «Facciano pure, ma quando vorranno tornare sulla Terra, gli mostreremo quali sono le priorità per l'Italia», ha concluso il vicepresidente della Camera.

Ad inasprire ancora più i toni sul tema ci ha pensato Beppe Grillo che sul suo blog scrive : «Modifica della legge elettorale, posticipazione del referendum: «Renzi ora vuole cambiare le carte in tavola perché ha paura di perdere. Un baro da due soldi e con la coda tra le gambe». «Non è possibile – prosegue il post - cambiare la legge elettorale per cercare di evitare l’inevitabile. Non si può fermare il vento con le mani quando il M5s sarà al governo la legge elettorale sarà ancorata alla Costituzione per evitare che i partiti possano cambiarla quando fa comodo a loro». Infine Grillo afferma che «Renzi teme il 70 a 30 come a Roma».

In merito alla questione si è espresso anche Alessando Di Battista che in tweet ha dichiarato: «Fino alle vittorie M5S a Roma e Torino #Italicum era legge migliore al mondo (per noi è uno schifo).Ora Renzi pronto a cambiarla. Cialtroni!». «Hanno ricominciato con la legge elettorale. Parlano sempre e solo delle regole per essere rieletti. Ho il voltastomaco – ha poi aggiunto Di Battista - Ma dove vivono? [...] 'I cittadini ci chiedono un'altra legge elettorale', dice la minoranza del Pd. 'No, l'Italicum è perfetto (però si può cambiare)' rispondono i renziani. Ma con chi parlano questi qui? Sia chiaro, l'italicum (che favorisca o meno il M5s) è una schifezza che va cancellata perchè riprodurrà un Parlamento di nominati, ma questi sono fuori dal mondo».

Immediata la risposta del Pd, attraverso le parole di Andrea Romano che ha dichiarato quanto segue: «I 5 Stelle prima attaccano l'Italicum, poi lo difendono. Fanno tutto da soli, dei veri pagliacci, canne al vento. Un giorno vogliono uscire dall'euro e dall'Europa, il seguente si rimangiano tutto. Fanno gli acrobati, un salto mortale avanti e subito uno indietro. Tutto opportunismo e zero idee. Benvenuti al circo a 5 stelle».
I capigruppo alla Camera e al Senato Rosato e Zanda hanno ribadito che la mozione di Sinistra Italiana «non è uno strumento per cambiare la legge», mentre Renzi ha minimizzato affermando che si tratta «solo una mozione come ce ne sono tante».

L’ipotesi di cambiare l’Italicum è invece ben vista dalla minoranza dem. Il senatore Miguel Gotor ha affermato: «L’Italicum va superato, non corretto, meglio una legge che garantisce davvero maggiore rappresentanza», annunciando che dopo l'estate la minoranza Pd farà un bilancio e deciderà come schierarsi per il referendum costituzionale.

Favorevole alle modifiche anche Ncd che attraverso la portavoce Valentina Castaldini fa sapere: «Siamo disponibili a discutere miglioramenti».

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica