Josè Salvador Alvarenga: naugrafo per 16 mesi, ritrovato su un atollo delle Isole Marshall

martedì 4 febbraio, 2014

MAJURO (ISOLE MARSHALL), 04 FEBBRAIO 2014 - Josè Salvador Alvarenga, pescatore trentasettenne originario di El Salvador, ma residente in Messico, è stato ritrovato due giorni fa su un atollo delle Isole Marshall. Per la precisione, l'uomo si trovava a circa 5.500 miglia ad Ovest della costa dell'America Latina.

Josè Salvador Alvarenga ha raccontato di essere partito dal Messico per una battuta di pesca, sopra una barca di vetroresina lunga sette metri. In cerca di squali, l'uscita in mare sarebbe dovuta durare una sola giornata, insieme ad un giovane di quindici-sedici anni di nome Ezekiel. La piccola imbarcazione, però, sarebbe andata alla deriva per via dei forti venti e, con il motore in avaria e senza viveri a disposizione, i due sarebbero rimasti bloccati al largo.[MORE]

Nutrendosi di pesci, uccelli e tartarughe e bevendo l'acqua piovana che si raccoglieva sul fondo della barca, i due avrebbero resistito così per circa quattro mesi. Il giovane Ezekiel, però, muore, poiché, secondo il racconto di Josè Salvador Alvarenga, il ragazzo non riusciva a nutrirsi di carne cruda. Per sopravvivere, il superstite avrebbe anche bevuto sangue di tartaruga, quando l'acqua piovana scarseggiava.

Josè Salvador Alvarenga arrivò poi su un atollo delle Isole Marshall: trasportato dal vento e dalle acque. La sua odissea sarebbe durata per tredici mesi e l'uomo ha indicato il 12 Dicembre 2012 come data del naufragio. Il suo racconto viene messo in dubbio dall'opinione pubblica per via dell'incredibilità dei fatti, ma anche per alcuni passaggi particolarmente confusi.

In buono stato di salute, l'uomo verrà riportato in Messico e si ricongiungerà con la sua famiglia. Sembra, infatti, che siano stati individuati alcuni parenti grazie alle indicazioni fornite dall'uomo.

(Foto da brunchnews.com)

Alessia Malachiti

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