Jurassic World, non sbraniamolo: è l'era del blockbuster
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Jurassic World, non sbraniamolo: è l'era del blockbuster

venerdì 17 luglio, 2015

JURASSIC WORLD DI COLIN TREVORROW, LA RECENSIONE. Tra cacce grosse e computer grafica, il pronipote dell'esemplare di Spielberg scarta l'ipotesi reboot e si ributta sul divertimento puro, tutto di pancia e - plausibilmente - poco di testa.

Il biglietto non si straccia, è un souvenir dell’elettroshock che ha rianimato il parco spielberghiano: esatto, elettrizzante e sciocco, come certi trastulli da giostrai – ma chi lo vuole l’Oscar? Da Jurassic World, bandite le finezze di sceneggiatura, dalla sceneggiata di dinosauri e affini ci si porta volentieri a casa una vagonata d’adrenalina, con l’effetto montagne russe scatenato dal 3D, non solo quello di CGI e motion capture: Dinosauri, Divertimento e (perdonabile) Demenzialità, perché, già, ogni credibilità è a buon diritto sospesa al cinema, tra baci che spuntano come la luna a Marechiaro, il turista in fuga dallo pterodattilo con in mano l’aperitivo e dubbie combinazioni della catena alimentare, tipo il mosasauro-squalo che si pappa i lucertoloni. Laissez faire, non è la fiera del buon gusto, ma tra le fiere che azzannano ce la si spassa non poco. [MORE]

LA PREISTORIA - Per quello che può contare, la storia – intrisa di preistorici moralismi ecologisti che suonano meglio in bocca a Godzilla – è più o meno questa. A 22 anni dai fatti di Jurassic Park, la Masrani Corporation ha rimesso in sesto il complesso, ma per spedire al settimo cielo le orde di appassionati immagina un futuristico incrocio genetico che possa creare il super-dinosauro, l’Indominus Rex. Il problema è che oltre a tanti denti, vengon fuori tanti neuroni: feroce ed intelligente, la bestiaccia semina il panico.

BUONI E CATTIVI - Che venga stroncato o meno, d’altronde al pari dell’originale di Spielberg (ed è bene ricordarlo, con un lavoro di paleontologia critica), il riuscito esercizio di Colin Trevorrow si districa tra gli statici stereotipi e le acrobazie di CGI e Cacce Grosse, col non trascurabile risultato di estinguere quantomeno i fallimentari capitoli secondo e terzo del ’97 e 2001. Il villain perdente (Vincent D'Onofrio) è un guerrafondaio pronto a mettere le zampe sulle scoperte scientifiche del team di studiosi a fini bellici, il semi-cattivo (Irrfan Khan) è il mecenate vittima delle proprie velleità e coraggiosamente pentito; gli innamorandi sono la rossissima Bryce Dallas Howard, impettita amministratrice che fugge in tacchi alti, e il pettoruto Chris Pratt, addestratore dalla canottiera bisunta. Gli ingranaggi sono ben oleati, col chiassoso buonismo che fa di alcuni dinosauri degli adorabili animali domestici e l’opportuna cattiveria per trasformare il parco in scannatoio e campo di battaglia, nonché per ridacchiare dell’originale – vedi la figura del nerd con t-shirt ed action figures – per non prendersi troppo sul serio ed ammettere che non è tempo di venerazioni: la nostra era geologica, dal punto di vista del world cinematografico, è quella del blockbuster.

DATA USCITA: 11 giugno 2015
GENERE: Avventura, Azione, Fantasy
ANNO: 2015
REGIA: Colin Trevorrow
SCENEGGIATURA: Colin Trevorrow, Derek Connolly, Rick Jaffa, Amanda Silver
ATTORI: Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Omar Sy, Vincent D'Onofrio, Jake Johnson, Judy Greer, Ty Simpkins, Nick Robinson, B.D. Wong, Irrfan Khan
MUSICHE: Michael Giacchino
PRODUZIONE: Amblin Entertainment, Universal Pictures
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA
DURATA: 124 Min

 

Antonio Maiorino
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