Parola e Fede

L'Alfabeto della fede: Giudizio e Idolatria

Cari lettori, continua il nostro cammino di approfondimento con la rubrica "l'alfabeto della fede". Le parole che prenderemo in esame oggi sono: Giudizio e Idolatria. Inoltre, vi ricordo che potete leggere sempre su InfoOggi i numeri precedenti della InfoOggi i numeri precedenti della rubrica. [MORE]

GIUDIZIO

Partiamo da Dio. Cosa è il giudizio di Dio sull’uomo? È osservare e scrutare ogni azione, pensiero, desiderio, sentimento, alla luce della sua Parola e proferire una sentenza di verità o di falsità. La Legge di Dio è a fondamento di ogni vero giudizio. È vera ogni azione, pensiero, desiderio, sentimento, istinto che è secondo la Parola e quindi da lodare, elogiare e premiare. È falso quanto si pone fuori della Parola del Signore e di conseguenza va biasimato, riprovato, castigato.

Poiché l’uomo vive nella storia, è nella storia che il giudizio va fatto. Per questo il Signore si serve di uomini, ai quali viene affidato il ministero della giustizia. Sono i giudici. Essi sul fondamento della Parola del Signore, devono dire ad ogni uomo ciò che è conforme alla Legge e ciò che è difforme. Non c’è giustizia se non nel ritorno nella Parola di Dio, nella Legge, nella sua Volontà.

Nel giudizio si rivela tutta la grandezza della misericordia di Dio. Lui, il Signore, non interviene all’istante del peccato per punire il colpevole. Lascia sempre dello spazio di tempo perché si possa convertire e rientrare nella verità. Non solo lascia del tempo, manda anche i suoi messaggeri, i profeti, perché invitino l’uomo alla conversione, nel sincero pentimento, perché possa essere nuovamente accolto nella sua alleanza e nel suo amore.

Oggi da più parti si predica e si annunzia che Dio non è giudice, che Lui non giudica. Non c’è falsità più dannosa di questo per l’intero genere umano. Così predicando si abolisce nell’uomo il timore del Signore. È veramente la fine. Senza timore del Signore un uomo è consegnato tutto al male, alla trasgressione. Solo il timore del Signore protegge dall’abbandonarsi alla malvagità, alla cattiveria, alla delinquenza. Si priva l’uomo del timore di Dio lo si consegna al diavolo.

Dio è sommo giudice. Il suo giudizio è sulla terra, nel tempo, e dopo il tempo, nell’eternità. Oggi il suo giudizio è in vista della conversione dell’uomo. Domani sarà senza appello e sarà di dannazione o di salvezza. Sapendo questo ogni uomo sa cosa fare. Credere nel giusto giudizio di Dio, convertirsi, ritornare nella Parola, vivere nell’obbedienza ai Comandamenti. Questo dovrà avvenire mentre si è in vita. Non appena si varca la porta del tempo e si entra nell’eternità, il giudizio sarà eterno per la morte o per la vita.

IDOLATRIA
L’idolatria si può descrivere con una semplicissima frase: è l’anti-creazione. Mentre nella creazione è il Creatore che fa l’uomo a sua immagine e somiglianza, nell’idolatria è l’essere creato che si fa il suo Creatore, è l’uomo che si costruisce il suo Dio. L’idolatria è il sommo della stoltezza. Un idolatra attesta che l’uomo è giunto a toccare il fondo del baratro dell’insipienza. Non c’è più salvezza, perché spesso si commette il peccato contro lo Spirito Santo.

L’idolatra sceglie il nulla, il niente e lo costituisce come suo vero Dio. Se non è stoltezza e insipienza questa, vi sarà altra insipienza e altra stoltezza più grande nel cuore dell’uomo? È la cecità assoluta. Essendo il nulla scelto come Dio, dall’idolatria si passa subito nell’immoralità. L’idolo è senza alcuna legge. Il corpo non governato dalla sapienza, diviene immorale, senza alcun freno. Gli manca totalmente il controllo della sua concupiscenza, superbia, vizio.

Don Francesco Cristofaro