L'Alfabeto della fede: Miracoli e Misero Miserabile Misericordia
Parola e Fede Lazio

L'Alfabeto della fede: Miracoli e Misero Miserabile Misericordia

sabato 14 ottobre, 2017

Cari lettori, continua il nostro cammino di approfondimento con la rubrica "l'alfabeto della fede". Le parole che prenderemo in esame oggi sono: Miracoli e Misero Miserabile Misericordia. Inoltre, vi ricordo che potete leggere sempre su InfoOggi i numeri precedenti della InfoOggi i numeri precedenti della rubrica. [MORE]

MIRACOLI

Il miracolo è l’interruzione istantanea, irreversibile, permanente della legge della natura per espressa e manifestata volontà del Signore. Si dona un ordine alla creazione perché agisca in modo contrario alla sua legge. Avviene il miracolo, se l’obbedienza alla parola del comando è subitanea, immediata, senza più ritorno indietro.

MISERO MISERABILE MISERICORDIA

Misero è colui che non ha nulla. Ha bisogno di tutto. Nulla possiede e tutto deve ricevere. Il nulla non è solo materiale, spesso è anche spirituale. L’uomo è misero per peccato e anche per natura. Lui è solo e sempre dal suo Signore. Per vivere tutto deve ricevere da Dio, dagli uomini, dalla creazione. L’uomo non è da sé, è da Dio.
Miserabile ha due significati ben diversi. Miserabile è la persona che è sempre in uno stato di bisogno. È miserabile perché permanentemente misero. Ma è anche miserabile per le sue azioni cattive. In questo caso miserabile significa spregevole. Non per la sua condizione, ma per le sue azioni. Uno è miserabile per condizione. L’altro è miserabile per azione cattiva.

Misericordia invece è legata al cuore. È il cuore dell’uomo che è rivolto verso il misero. Quando la misericordia è vera e quando essa è falsa o comunque non vera? È vera quando il cuore si rivolge verso il misero e lo aiuta a sollevarsi dalla sua condizione di miseria. Dio è misericordioso perché è venuto, ci ha tolti dalla nostra prigionia del peccato, del vizio, ci ha liberati dalla schiavitù di Satana e ci ha dato un posto nel suo cuore. Dal cuore di Satana nel quale abitavamo, ci ha condotti nel suo cuore. Questa è la misericordia vera.

L’altra misericordia è falsa o comunque non pienamente vera, quando il cuore, potendo fare molto di più, si limita ad un aiuto effimero, momentaneo, che non solleva il misero dalla sua miseria. Gli mostra solo per un attimo la non miseria, ma poi lo abbandona nuovamente ad essa. Gesù per togliere l’uomo dalla sua miseria spirituale ha dato all’uomo misero il suo stesso cuore, il suo corpo, il suo sangue, il suo Santo Spirito. Si è spogliato di tutto per dare tutto all’uomo. Ha per l’uomo anche pagato il suo debito infinito contratto presso il Padre.

È questa la misericordia vera: togliere il misero dalla sua miseria. La Chiesa vive la sua misericordia compiendo l’opera di Cristo e del Padre nello Spirito Santo. Essa deve scendere nel cuore del diavolo, strappare ogni uomo che abita in esso, e condurlo nel cuore di Cristo, perché Cristo, nello Spirito Santo, lo conduca nel cuore del Padre. Solo quando l’uomo è nel cuore del Padre, finisce per lui la miseria.

Ogni discepolo di Gesù è chiamato a vivere in modo efficace la sua misericordia. Lui deve agire con lo stesso cuore di Cristo. Per questo Gesù gli ha donato il suo cuore e per questo il cuore di Cristo va usato: per liberare il misero dal cuore di Satana e portarlo nel cuore di Cristo. Se questo non è fatto, l’altra misericordia non appartiene a Gesù Signore. Il cristiano mai dovrà essere per una misericordia a metà. Questa è degli uomini, mai del discepolo di Gesù.
 

Don Francesco Cristofaro


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