Dopo l’intervento del segratario generale delle Nazioni Unite Ban KI-Moon, è il Consiglio di sicurezza dell’Onu a condannare “con la massima fermezza” l’attentato in cui ieri pomeriggio in Libano sono rimasti feriti sei caschi blu italiani della missione Unifil (la forza di interposizione in Libano dell’Onu), ribadendo il loro pieno appoggio all’operazione e ringraziando gli stati membri che forniscono contingenti. [MORE]
Dopo le drammatiche notizie succedutesi freneticamente ieri, tra cui le informazioni di Al Arabya che davano per morti almeno due militari, e la dichiarazione dello Stato Maggiore della Difesa italiano che confermava il decesso di un soldato, il bilancio finale sarebbe stato aggiornato alla cifra di sei feriti, due dei quali in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Gli italiani colpiti resteranno all’ospedale di Sidone per le prossime 24-48 ore, fino a quando le loro condizioni non si saranno stabilizzate.
Dalle ricostruzioni, si sa adesso con certezza che il convoglio del contingente italiano viaggiava lungo l’autostrada che collega Beirut a Sidone quando un ordigno, probabilmente telecomandato, è esploso a margine della strada. Uno dei due feriti più gravi è stato raggiunto da una scheggia all'occhio, l'altro è stato investito in pieno volto dalla deflagrazione; ferite più lievi per gli altri.
Tutti meridionali i soldati colpiti, appartenenti quattro militari al reggimento di manovra della brigata logistica di proiezione di Persano, in provincia di Salerno, e due al decimo reggimento Trasporti di Bari.
Simona Peluso